L’antica spiaggia di Herculaneum, dove circa 300 persone morirono durante l’eruzione del 79 d.C., è ora nuovamente visitabile
L’antica spiaggia di Herculaneum, dove circa 300 persone morirono durante l’eruzione del 79 d.C., è ora nuovamente visitabile. Questo grazie a un progetto di recupero realizzato dal Parco Archeologico di Ercolano, in collaborazione con il Packard Humanities Institute e finanziato dal Contratto Istituzionale di Sviluppo Vesuvio. La spiaggia, negli ultimi tempi, era stata danneggiata da corrosione e acque piovane, ma i lavori di restauro l’hanno riportata a un aspetto simile a quello originale.
Oggi i visitatori possono esplorare l’area e vedere i fornici dove si trovano gli scheletri dei circa 300 fuggiaschi che, nonostante i tentativi di salvataggio guidati da Plinio il Vecchio, non riuscirono a fuggire via mare. Il progetto prevede anche il futuro ricongiungimento di un tratto di spiaggia con la Villa dei Papiri, per ampliare l’offerta turistica.
Il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ha sottolineato l’importanza dei numerosi progetti in corso a Ercolano, Pompei e Oplonti, grazie ai finanziamenti recentemente rinnovati. Ha dichiarato che questi scavi stanno rivelando nuovi tesori che alimentano il lavoro degli studiosi e che il potenziamento di quest’area, riconosciuta dall’UNESCO, rappresenta un’opportunità di sviluppo socio-economico.
Il sindaco di Ercolano, Ciro Buonajuto, ha evidenziato come questa iniziativa arricchisca l’offerta turistica della città, attirando visitatori da tutto il mondo. Francesco Sirano, direttore del Parco Archeologico di Ercolano, ha aggiunto che il restauro ha anche permesso di compiere importanti scoperte scientifiche, come lo scheletro dell'”ultimo fuggiasco” rinvenuto nel 2021, un uomo di circa 40 anni trovato con una borsa contenente i suoi oggetti più preziosi.