Il Miglio d’oro è un tratto della SS 18 Tirrena inferiore che va dal quarto miglio posto ai piedi della Villa De Bisogno di Casaluce (a Ercolano) fino a Palazzo Vallelonga (Torre del Greco)
Come premesso nel mio primo articolo dal titolo “Cosa vedere a Ercolano“, sto scrivendo una guida sulle bellezze di Ercolano, il paese dove vivo. Così, il futuro turista che volesse saperne di più potrà consultare i post scritti da un abitante della città degli Scavi.
Nel primo articolo ho parlato genericamente di Ercolano. In questi articoli, invece, parlerò più nel dettaglio dei singoli luoghi da visitare.
Dunque, in questo articolo ti parlo delle ville del Miglio d’Oro di Ercolano.
Le ville del Miglio d’Oro
Il Miglio d’oro è un tratto della SS 18 Tirrena inferiore che va dal quarto miglio posto ai piedi della Villa De Bisogno di Casaluce (a Ercolano) fino a Palazzo Vallelonga (S Torre del Greco). Il Miglio d’oro attraversa i quartieri napoletani di San Giovanni a Teduccio e Barra, proseguendo poi per i comuni di San Giorgio a Cremano, Portici ed Ercolano.
In origine, il miglio era definito “d’oro” per i giardini ricchi di pometi (arance, limoni e mandarini). Poi, a partire dalla seconda metà del secolo scorso, lo è diventato per la ricchezza storica e paesaggistica e la presenza di splendide ville vesuviane del ‘700.
L’origine
Carlo di Borbone, salito sul trono del Regno di Napoli nel 1735, nei primi anni del suo regno, visitando la villa che il duca d’Elboeuf si era fatta costruire sulla riviera vesuviana, rimase così incantato dalla bellezza del paesaggio e dalla mitezza del clima che decise di trasferirvisi con la consorte Maria Amalia di Sassonia, e nel 1738 commissionò ad Antonio Canevari la costruzione della Reggia di Portici.
Nello stesso anno re Carlo patrocinò la prima campagna regolare di scavi per riportare alla luce i resti dell’antica città di Ercolano.
La rigogliosa selva che scendeva verso il mare, il panorama che spaziava su tutto il Golfo di Napoli (con vista su Capri, Ischia e Procida), il prestigio della presenza della dimora reale, il fascino delle vestigia dell’antichità, fecero sì che l’intera corte napoletana e molti altri nobili decisero di trasferirsi lungo il Miglio d’oro, facendosi costruire ville e giardini rococò e neoclassici da architetti del calibro di Luigi Vanvitelli, Ferdinando Fuga, Ferdinando Sanfelice, Domenico Antonio Vaccaro, Mario Gioffredo.
Il territorio del Miglio d’oro
Il cosiddetto “Miglio d’oro” è un tratto di strada rettilineo tra Ercolano e Torre del Greco. Secondo il sistema di unità di misura in uso nella prima metà del ‘700, la lunghezza misurava esattamente un miglio (per circa 2/3 nel territorio di Ercolano e per 1/3 in quello di Torre del Greco).
Aveva due termini precisi:
- Poco prima del portale d’ingresso della Villa De Bisogno, in corso Resina ad Ercolano (pietra miliare IV), dopo l’ingresso degli Scavi archeologici;
- In Corso Vittorio Emanuele n. civico 87 (pietra miliare V, purtroppo scomparsa), in Torre del Greco, prima di giungere all’incrocio con Via Cesare Battisti.
Entro questi termini sorgevano la Villa Campolieto, Villa Favorita, Villa Aprile a Ercolano, Palazzo Vallelonga e Villa Mennella a Torre del Greco.
Nel ‘800 questa definizione così precisa è andata sfumando, perché per finalità politiche, di promozione turistica e di sviluppo territoriale, il concetto di Miglio d’oro si è esteso anche ai comuni di Portici e di San Giorgio a Cremano.
Sul territorio dei 4 Comuni cosiddetti del “Miglio d’oro“, oltre che su quello dei quartieri napoletani di Barra e San Giovanni a Teduccio, si trovano 121 ville vesuviane del XVIII secolo censite dall’Ente Ville Vesuviane, tra le quali:
- La Reggia, Palazzo d’Elboeuf villa Meola e Palazzo Ruffo di Bagnara a Portici;
- Villa Bisignano a Barra;
- Villa Bruno, Villa Vannucchi e Villa Pignatelli di Montecalvo a San Giorgio a Cremano;
- Villa Prota e Villa delle Ginestre a Torre del Greco.
Le ville del Miglio D’Oro
Villa Campolieto – Ercolano
Villa Campolieto fu costruita per volontà del Principe Luzio De Sangro, Duca di Casacalenda. Fu edificata da Mario Gioffredo, poi da Luigi Vanvitelli e alla sua morte dal figlio Carlo (che la completò nel 1755).
Villa Campolieto è un edificio a pianta quadrata la cui facciata posteriore si apre con un portico ellittico a colonne toscane che forma un belvedere coperto con uno straordinario affaccio sul mare. Vanvitelli ridisegnò completamente lo scalone della Villa, creando un rampante centrale e due laterali sul modello sperimentato a Caserta.
Dal terrazzo si può ammirare una delle più suggestive e panoramiche vedute sul Golfo di Napoli (da Posillipo a Ischia, da Capri alla Penisola Sorrentina). Sull’altro lato si vede il bosco della Reggia di Portici e l’area archeologica ercolanese. Infine, volgendo le spalle al mare si vede vicinissimo il Vesuvio che domina il paesaggio con la sua imponenza.
La Villa è stata acquisita nel 1977 dall’Ente per le Ville Vesuviane (oggi Fondazione). Dopo 6 anni di restauro è stata riportata al suo antico splendore e si può visitare con un piccolo biglietto d’ingresso.
Villa la Favorita – Ercolano
Villa la Favorita fu costruita da Ferdinando Fuga e chiamata la “Favorita” dal re Ferdinando IV di Borbone in omaggio alla regina Maria Carolina d’Austria.
Nel 1823 la villa era di proprietà del Principe di Salerno Leopoldo di Borbone e fu arricchita di giostre e strutture ginniche alla moda tedesca, e edifici monumentali (cosiddetti “Case Coloniche”, “Cappella”, “Lavanderia”). Il Principe, nei giorni di festa, apriva il parco ai sudditi con orchestrine caroselli, bande e giostre a forma di cavallo, di barca. Il molo Borbonico permetteva alla Famiglia Reale di giungere al sito ercolanese direttamente via mare.
La facciata principale (che si sviluppa lungo la Via Regia delle Calabrie) non presenta aperture che consentono una diretta comunicazione dalla strada verso il parco e i due cortili d’accesso (simmetrici) sono collocati lateralmente. Le scale di collegamento tra i piani sono poste alle estremità delle ali.
La Villa dispone di un grande parco ricco di essenze mediterranee ed esotiche rare (interrotto dalla linea ferroviaria e da un asse viario, che si conclude verso il mare con l’approdo borbonico).
Oggi il parco è tornato all’antico splendore grazie all’intervento dell’Ente per le Ville Vesuviane ed è dotato di grandi viali alberati pieni di lecci che conducono ad una cappella.
Villa Signorini – Ercolano
Villa Signorini una delle più preziose ed esclusive ville vesuviane. E’ circondata su tre lati da un ampio giardino (tra i pochi delle ville vesuviane ad essere rimasto della stessa ampiezza anche oggi).
Fu probabilmente realizzata da Domenico Antonio Vaccaro. L’edificio si presenta su due piani ed è piena di stucchi settecenteschi che abbracciano le finestre del piano terra e le porte dei balconi al piano nobile. La facciata posteriore è rivolta verso il giardino, che confina con il Parco inferiore del Palazzo Reale di Portici. Dal piano nobile si scende verso il giardino attraverso un’ampia terrazza alle cui estremità si protendono due scale.
Nel Tratto iniziale del Miglio d’Oro c’è una strada che oggi si chiama Via Roma. Si trova al confine tra i comuni di Portici ed Ercolano, scende verso il mare e portava in direzione del Fortino del Granatello che nella prima metà del 1700 era a difesa del vicino Palazzo Reale borbonico e di cui oggi ci sono solo ruderi. Villa Signorini si trova quasi a metà della strada ed è una delle poche in buone condizioni.
Il primo proprietario della villa fu Andrea Alfano che nel 1809 la cedette a Giovanbattista Cirelli. Successivamente la villa fu acquistata da Luigi Gaetani dell’Aquila d’Aragona che nel 1856, la lascia ai figli. Nel 1884 la villa fu venduta a Carlo Brancia principe d’Apricerna. Nel 1903 la vedova del principe vendette villa e terreno a Paolo Signorini, il titolare della fabbrica Cirio che vi andò ad abitare. Gli eredi la abitarono fino al terremoto del 1980 e la vendettero poi a fine ‘900 diventando oggi un elegante hotel 4 stelle.
Villa Durante – Ercolano
La Villa era segnalata sulla mappa del Duca di Noja come “Podere e Casino del Principe di Teora“, citata poi come Villa Mirella. Nell’800 divenne proprietà della famiglia Durante che la ingrandì con nuovi corpi di fabbrica e costrui un secondo piano. Il palazzo occupa l’intero isolato compreso tra il Corso Resina, Via G. Marconi e Via A. Rossi.
E’ probabile che, per via delle straordinarie forme e per l’apparato decorativo sia opera di Ferdinando Sanfelice (lo stesso architetto che in quel periodo realizzò il cosiddetto palazzo dello Spagnolo a Napoli).
La facciata principale reca due portali d’ingresso in piperno e lo stemma di famiglia al centro. In origine la Villa aveva un grande “giardino di delizie” di fronte al palazzo, sull’altro lato della “Via Regia delle Calabrie’” al quale si accedeva attraverso un portale monumentale in piperno. Nel 1878 il giardino fu ceduto a Salvatore Barbato, ed annesso alla sua proprietà, oggi nota come Villa Tosti di Valminuta.
Villa Petti Ruggiero – Ercolano
Lungo la strada delle Calabrie si trova Villa Ruggiero, ma in un’area collinare lontana dal mare. Costruita dal barone Petti verso la metà del ‘700 fu poi venduta nel 1863 ai Ruggiero.
La bellezza della villa si apprezza nel cortile ellittico e nel prospetto che da in questo cortile con una terrazza con spiccato gusto rococò. La bella terrazza, che si affaccia sul viale del giardino, è la parte più decorata di tutto il complesso.
Elenco delle 122 Ville Vesuviane del XVIII e del XIX secolo
Siccome i proprietari delle ville lungo il Miglio d’oro (per lo più eredi degli aristocratici borbonici che le avevano costruite) non furono in grado di garantirne la conservazione (già pregiudicata da saccheggi, bombardamenti della Seconda guerra mondiale e speculazione edilizia), il Parlamento Italiano, con la legge n. 578 del 29 luglio 1971 istituì l’Ente per le Ville Vesuviane “allo scopo di provvedere alla conservazione, al restauro e alla valorizzazione del patrimonio artistico costituito dalle Ville Vesuviane“.
San Giovanni a Teduccio
Villa Cristina (Corso San Giovanni n.879)
Villa Faraone (Corso San Giovanni n.1076)
Villa Papa (Corso San Giovanni n.889)
Villa Paudice (Corso San Giovanni n.893)
Villa Percuoco (Corso San Giovanni n.901)
Palazzo Procaccini (Corso San Giovanni n.711)
Villa Raiola Scarinzi (Corso San Giovanni n.732)
Villa Vignola (via Comunale Lieto n.14)
Villa Vittoria (Corso San Giovanni n.752)
Villa Volpicelli I (Corso San Giovanni n.827)
Villa Volpicelli II (Corso San Giovanni n.835)
Barra
Villa Amalia (via Giovan Battista Vela n.273)
Villa Bisignano o Villa Roomer (Corso Sirena n.67)
Villa Filomena (Corso Sirena n.55)
Villa Giulia o De Gregorio (via Principe di San Nicandro n.68)
Villa Nasti ora Letizia (via Giovan Battista Vela n.110)
Villa Pignatelli di Monteleone (Corso Sirena n.7)
Villa Salvetti (via Luigi Martucci n.55)
Villa Sant’Anna (via Luigi Volpicella n.310)
Villa Spinelli di Scalea (Corso Sirena n.165)
Dipendenza Villa Spinelli di Scalea (via Giovan Battista Vela n.23)
San Giorgio a Cremano
Villa Bonocore
Villa Borrelli (via Bruno Buozzi n.27)
Villa Bruno
Villa Caracciolo di Forino (via Enrico Pessina n.32)
Villa Carafa di Percuoco (via Bruno Buozzi n.23)
Villa Carsana (via Enrico Pessina n.2)
Villa Cerbone (via Enrico Pessina n.24)
Villa Cosenza
Villa F. Galante (via Bruno Buozzi n.56)
Villa G.A. Galante (via Bruno Buozzi n.17)
Villa Giarrusso (via Bruno Buozzi n.35)
Villa Giulia
Villa Jesu
Villa Leone (via Enrico Pessina n.18)
Villa Lignola
Villa Marulli
Villa Marullier (via Enrico Pessina n.17)
Villa Menale (via Enrico Pessina n.57)
Villa Olimpia (via Enrico Pessina n.73)
Villa Pignatelli di Montecalvo
Villa Pizzicato
Villa Righi
Villa Salvetella (via Sant’Anna n.44)
Villa Sinicopri (via Pittore n.100)
Villa Tanucci (via Alcide De Gasperi n.10)
Villa Tufarelli
Villa Avallone Tufarelli (via Enrico Pessina n.69)
Villa Ummarino (via Antonio Gramsci n.90)
Villa Vannucchi
Villa Zampaglione (via Enrico Pessina n.32)
Portici
Palazzo Amoretti (via Amoretti nn.80-82-84-90)
Villa Aversa (Corso Garibaldi n.223)
Esedra ex Villa Buono
Palazzo Capuano (Piazza San Ciro)
Villa d’Amore (via De Gregorio n.6)
Villa d’Elboeuf
Palazzo di Fiore (via Bonaventura Zumbini n.12)
Villa Emilia (Corso Garibaldi n.16)
Palazzo Evidente (Corso Garibaldi n.93)
Villa Gallo (Corso Garibaldi n.90)
Collegio Landriani (via Gravina n.8)
Villa Lauro Lancellotti (Corso Garibaldi n.229)
Villa Maltese (via Università)
Palazzo Mascabruno (via Università n.48-50-54)
Villa Mascolo (via Scalea n.32)
Villa Menna (Corso Garibaldi n.115)
Villa Meola (via Marconi n.49)
Villa Nava (Corso Garibaldi n.239)
Villa Ragozzino (via Edoardo Dalbono n.13)
Palazzo Reale
Palazzo Ruffo di Bagnara (Corso Garibaldi nn.61-73-85)
Palazzo Serra di Cassano (via Bonaventura Zumbini n.38)
Villa Sorvillo (via Bonaventura Zumbini n.51)
Villa Starita (via Cupa Farina n.2)
Palazzo Valle (via Università n.93)
Villa Zelo (via dell’Addolorata n.35)
Palazzo corso Garibaldi 28
Palazzo corso Garibaldi 40
Palazzo corso Garibaldi 100
Palazzo corso Garibaldi 101-111
Rudere corso Garibaldi 316
Ercolano
Villa Aprile
Villa Arena
Villa Battista
Villa Campolieto
Palazzo Capracotta
Villa Consiglio
Palazzo Correale
Villa De Bisogno Casaluce
Villa De Liguoro
Villa Durante
Villa Favorita
Villa Giulio de la Ville
Villa Lucia
Villa Manes Rossi
Villa Principe di Migliano
Palazzo Municipale di Ercolano
Villa Passaro
Villa Ruggiero
Villa Signorini
Villa Granito di Belmonte
Palazzo Tarascone
Villa Tosti di Valminuta
Villa Vargas
Torre del Greco
Villa Bruno Prota (via Nazionale n.401)
Villa Caramiello (via Nazionale n.949)
Villa del Cardinale (Via del Purgatorio n.122)
Palazzo Cicchella (via Nazionale n.796)
Masseria Donna Chiara
Villa Ercole (via Alcide De Gaspari n.158)
Villa Fienga (via Nazionale n.290)
Villa Guerra (via Nazionale n.490)
Villa Macrina (via Nazionale n.363)
Villa Maria (via Nazionale n.239)
Villa Mennella (via Nazionale n.279)
Palazzo Petrella (via Purgatorio n.34)
Villa Prota (via Nazionale n.1009)
Villa Salvatore (via Nazionale n.978)
Villa San Gennariello (via Nazionale n.821)
Villa Solimena (via Nazionale n.1029)
Palazzo Vallelonga (Corso Vittorio Emanuele nn.92/96)
Villa delle Ginestre (via Giacomo Leopardi)
Ville non censite
Villa Scuotto (San Giovanni a Teduccio, via Bernardo Quaranta n.102)
Villa Spena (San Giovanni a Teduccio, Corso San Giovanni n.1024)
Palazzo Vacca (San Giovanni a Teduccio, Corso San Giovanni n.958)
Villa Carraturo (Barra, via Luigi Martucci n.49)
Villa De Cristofaro (Barra, Corso Sirena n.177)
Villa in Corso Sirena n.2B
Villa Mastellone (Barra, via Mastellone)
Villa Diana (Barra, via Villa Bisignano n.45)
Villa Alba (San Giorgio a Cremano, via Antonio Gramsci n.66)
Villa Amirante (San Giorgio a Cremano, via Cavalli di Bronzo n.32)
Villa Borrelli (San Giorgio a Cremano, via Pittore n.42)
Villa Bremuald (San Giorgio a Cremano, via Pittore n.73)
Villa Brunato (San Giorgio a Cremano, via Pittore n.93)
Villa Caracciolo di Torella (San Giorgio a Cremano, via Bruno Buozzi)
Villa Gargiulo (San Giorgio a Cremano, via Margherita di Savoia n.25)
Villa Montuoro (San Giorgio a Cremano, Corso Roma n.37)
Villa Ocsia (San Giorgio a Cremano, via Don Giuseppe Morosini n.89)
Villa Presti (San Giorgio a Cremano, via Botteghelle n.204)
Villa in via Botteghelle n.208 (San Giorgio a Cremano)
Villa Sanfelice Imperiale (San Giorgio a Cremano, via Cavalli di Bronzo n.32)
Villa Sorge (San Giorgio a Cremano, via Pittore n.89)
Villa Tarantino (San Giorgio a Cremano, via Antonio Gramsci n.70)
Villa Badelli (Portici)
Villa Barbieri (Portici, via Edoardo Dalbono n.1)
Villa Bideri (Portici, Corso Garibaldi n.187)
Villa Carrelli (Portici, via Amoretti n.64)
Villa Cecilia (Portici, Corso Garibaldi n.29)
Villa Confalone (Portici)
Palazzo Della Torre (via Ernesto Della Torre n.5)
Villa Giordano (Portici, via Bonaventura Zumbini n.22)
Villa Giulia (Portici, Corso Garibaldi n.249)
Villa Leone (Portici, via San Cristoforo n.15)
Villa Licinia (Portici, Corso Garibaldi n.189)
Villa Marino (Portici, Corso Garibaldi n.292)
Villa Minervini (Portici)
Villa Munoz (Portici, via Bonaventura Zumbini n.33)
Villa Naldi (Portici, via Enrico Arlotta n.11)
Villa Pagliano (Portici, via Luigi Zuppetta n.23)
Villa Quaranta (Portici, Corso Garibaldi n.273)
Villa Rapolla (Portici, via Emanuele Gianturco n.14)
Villa Rosina (Portici, Corso Garibaldi n.265)
Villa Savonarola (Portici, Corso Garibaldi n.200)
Villa Scocchera (Portici, Corso Garibaldi n.208)
Villa Serracapriola (Portici, via Farina)
Villa Sodo (Portici, via Gaetano Poli n.27)
Villa Spinelli di Scalea (Portici, Corso Garibaldi n.259)
Villa Vergara di Craco (Portici, via Amoretti n.60)
Villa Verusio (Portici, via Emanuele Gianturco n.8)
Palazzo Arcucci (Ercolano, via Marittima n.35)
Villa Battista (Ercolano, Corso Resina n.326)
Villa Cacciottoli (Ercolano)
Villa Caramiello (Ercolano, via Alessandro Rossi n.17)
Villa Cua (Ercolano)
Villa Filotico (Ercolano)
Villa Maiuri (Ercolano, via Quattro Orologi n.21)
Villa Matarazzo (Ercolano, Corso Resina n.394)
Villa Aurilia (Torre del Greco, via Nazionale n.926)
Villa Cimmino (Torre del Greco)
Palazzo Liguori (Torre del Greco, via Salvatore Noto n.32)
Villa Trabucco (Torre del Greco, via Giacomo Leopardi n.3)
Villa Carafa-De Cillis (Torre del Greco, via Giacomo Leopardi n.9)
Villa delle Terrazze (Torre del Greco)
Declino del Miglio d’Oro
Il declino del Miglio d’Oro si ebbe con la costruzione della prima linea ferroviaria d’Italia: la Napoli-Portici nel 1839. La linea ferroviaria, infatti, coincise con l’instaurarsi nella zona di un numero sempre maggiore di concerie ed industrie di pellami. Nelle aree portuali si instaurarono, così, cantieri navali divenuti poi prestigiosi.
Lo sviluppo industriale locale richiamò un crescente numero di impiegati nel settore manifatturiero e della meccanica navale che incominciarono ad abitare la zona. Questo provocò l’allontanamento della nobiltà che vi aveva stabilito dimora di vacanza.
Dal 1860 in poi vi fu un progressivo insediamento della borghesia e del proletariato che contribuì ad incrementare la commistione tra le ville del Miglio d’Oro e le fabbriche ad intensa attività produttiva.
I proprietari delle ville lungo il Miglio d’oro, per lo più eredi degli aristocratici borbonici che le avevano costruite, non furono in grado di garantirne la conservazione, già pregiudicata dai saccheggi ed i bombardamenti della Seconda guerra mondiale e dalla successiva speculazione edilizia.
Il Parlamento Italiano, emanò di conseguenza nel 1971 un decreto in cui istituì l’Ente per le Ville Vesuviane “allo scopo di provvedere alla conservazione, al restauro e alla valorizzazione del patrimonio artistico costituito dalle Ville Vesuviane“.