Dietro le varie ospitate nei talk show stranieri e alle aperture di concerti ci sono i colossi del web
“Balzata alla grande notorietà quasi per caso lo scorso febbraio a Sanremo dove si è aggiudicata la vittoria più che per propri meriti per una favorevole combinazione (nel tentativo di arginare il plebiscito del Televoto a favore del non amatissimo Fedez, a discapito del favorito Ermal Meta, la Giuria di Qualità dirottò i propri voti sull’anello più debole del trio di finalisti, i Måneskin appunto, ottenendo l’effetto non programmato di farli trionfare), la band ha poi iniziato la propria scalata internazionale. Lo ha fatto grazie al forte sostegno del colosso dello streaming Spotify che li ha sponsorizzati spingendoli in modo massiccio dapprima sul fronte europeo (campagna culminata con un altro inatteso -alla vigilia – successo all’Eurosong) per poi imbastire una campagna promozionale senza precedenti in America grazie alla quale sono entrati nel «salotto» tv di Jimmy Fallon“. Articolo di cdt.ch.
Consiglio di leggere questo articolo perché fa capire molto bene cos’è il fenomeno Maneskin.
Non potevo essere diventato improvvisamente uno che non capisce nulla di musica. Cioè, questi per far parlare di se devono vestirsi come se fosse sempre carnevale o devono sempre fare i maiali. E’ chiaro che si tratta di una fake band. Altro che nuovi Beatles e nuovi Led Zeppelin. Non mischiamo la EMME con la cioccolata.
Questi sono usciti da un talent. Testi, musica e arrangiamenti sono fatti dalla casa discografica, loro vanno lì e suonano, cosa che potrebbe fare un qualsiasi “pianobarista“. Ci sono migliaia di artisti infinitamente più bravi e preparati di sti 4. Per cortesia, ritorniamo seri.
Io quando devo esercitarmi a suonare la chitarra non apro i video dei Maneskin (ahahahah). Non so come facciano gli insegnanti di chitarra a digerire qualcuno che chiede delle lezioni perché vuole suonare come il chitarrista dei Maneskin (ahahahah).
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