Prima ci si informava comprando un quotidiano cartaceo. Grazie a TV e Internet è sicuramente aumentato il numero di persone che si informa
Di tanto in tanto qualcuno pubblica un report che evidenzia il calo delle vendite dei giornali cartacei o degli abbonamenti alle versioni online. Da qui, poi, si arriva alla conclusione che la gente si informa sempre meno. In realtà, secondo me, le cose non stanno così.
Prima, quando non esistevano TV e soprattutto Internet, ci si informava comprando un quotidiano cartaceo. All’epoca erano pochi, si può dire che erano a diffusione regionale. Poi qualcuno è diventato più grande (come il Corriere e La Repubblica). Erano, però, pochi i mezzi per informarsi e in più non erano molti quelli istruiti e quindi in grado di leggere o di capire i fatti raccontati dai giornali.
Col tempo è aumentato il numero di persone istruite (o comunque in grado di saper leggere) e allo stesso tempo ha fatto la sua comparsa la tv. Quindi alcuni hanno smesso di comprare i quotidiani e hanno iniziato ad informarsi tramite i TG. Quindi è aumentato il numero di persone che si informa. Ovviamente i TG non offrono la stessa copertura di un giornale (dove si trovano tantissime notizie spiegate in modo molto dettagliato), ma comunque per chi ha poca istruzione va più che bene (il problema è che i TG sono controllati dalla politica).
Successivamente è nato Internet: usando il pc e il cellulare è possibile informarsi non solo leggendo le versioni online dei quotidiani cartacei ma anche migliaia di altri siti di informazione (alcuni credibili e altri meno). Così, tante persone che non comprano un quotidiano o pensano che i TG siano poco trasparenti si sono affidati all’informazione online.
Questo, ovviamente, è andato a discapito dell’informazione cartacea. Infatti, la conseguenza è stata un’ulteriore diminuzione delle vendite dei quotidiani e anche degli abbonamenti alle versioni online.
Questo perché la vasta offerta di siti informativi ha aumentato la pluralità dell’informazione: le persone possono leggere le notizie pubblicate dal loro sito preferito o da diversi siti.
Sì dice, però, che sui social c’è stato un drastico calo di visualizzazioni dei contenuti informativi. E’ vero, ma questo è per scelta dei proprietari dei social. I proprietari dei social vogliono trattenere gli utenti il più possibile sulle loro piattaforme e quindi hanno ridotto al minimo la visibilità dei link e aumentato la fruizione di video e immagini. Quindi sembra che chi sta sui social non è interessato alle notizie. Sì, buona parte delle gente che frequenta i social è disinteressata di quello che accade nel mondo, ma la realtà è che agli utenti non appaiono quasi più i link per scelta di chi gestisce i social.
Quindi, in definitiva, sì, diminuiscono di giorno in giorno le copie vendite dei quotidiani cartacei e anche degli abbonamenti, ma non è vero che la gente si informa di meno. Grazie ai TG in tv e soprattutto ai tantissimi siti di news la gente si informa tantissimo di più.
Vogliamo dire che in alcuni casi le persone scelgono siti sbagliati? Può darsi. Ma anche i TG non sono trasparenti e non parliamo dei quotidiani che hanno ormai tutti uno o più padroni politici alle spalle.
Oramai tutti, compreso me, leggiamo soltanto i titoli (spesso ad effetto) senza interessarci del resto…
C’è chi commenta guardando la foto e chi leggendo il testo capisce una cosa per un’altra. Tipo, proprio pochi giorni fa, parlando di Messina Denaro, una ha confuso “nutrizione” con “nutrizionista” e ha scritto: ehhh pure la nutrizionista gli hanno dato”. AHAHAHAHHAH
Io non posso fermarmi al titolo perché per parlare di qualcosa devo prima leggere cos’hanno scritto gli altri giornali.