Da giorni si parla di “Il mondo al contrario” del generale Vannacci

Sto iniziando a leggere anch’io il libro scritto dal generale Roberto Vannacci intitolato “Il mondo al contrario”

Da giorni si parla di Il mondo al contrario del generale Vannacci
Dopo un articolo di Repubblica che ha definito il libro omofobo, razzista e sessista, più o meno quasi tutti i giornali hanno fatto copia-incolla di queste tre parole per etichettare il libro (anche se probabilmente nessuno dei giornalisti ha letto il libro).

Il primo a scattare dalla sedia è stato il ministro della Difesa Crosetto. Stiamo parlando di un tizio che il giorno prima lavorava per l’azienda che produce armi e il giorno dopo è diventato ministro della Difesa (un conflitto di interessi grande quanto una bomba atomica). Stiamo parlando del tizio che sosteneva di essere laureato e invece non era vero. Stiamo parlando del tizio che il giorno prima di diventare ministro andava ripetendo che non avrebbe più fatto politica. Cioè, quella parola che inizia per B.

Ma è comunque un B. di un governo di destra. E la gente di destra che ha votato per il partito che ora è al governo la pensa come il generale Vannacci. Anzi, la maggioranza degli italiani la pensa come lui. Anch’io che non sono di destra.

Il libro è al primo posto su Amazon. Secondo i dati ha generato quasi mezzo milione di euro. Questo vuol dire che nonostante l’Italia sia un paese dove si legga poco, quelli che leggono hanno apprezzato il libro (almeno la maggioranza).

Ho cercato un po’ di info sul libro, cioè, delle recensioni attendibili, e ho trovato quella di Dagospia (ogni tanto fanno qualcosa di buono).

Non si può criticare il gay pride perché sei omofobo; non si può criticare la cancel-culture che corregge persino le fiabe (una delle prime vittime lo scrittore per ragazzi Roald Dahl) perché non sei inclusivo; non puoi in un colloquio di lavoro preferire un uomo a una donna perché sei misogino e antifeminnista; non si possono criticare (dati alla mano) comportamenti degli immigrati perché sei razzista; non puoi criticare un Lgbtq+++ perché sei un fascista difensore dell’ideale Dio, Patria, famiglia; non puoi criticare le adozioni gay perché diventi un “infanticida” ecc. ecc…

In pratica il generale dice, dati alla mano, che siamo ostaggi delle minoranze. Le minoranze impongono il pensiero unico alla maggioranza.

Quindi succede che “i non etero” sono una sparuta minoranza? Nonostante ciò non si può più dire nulla altrimenti si viene etichettati come omofobi (parola che oltretutto non significa nulla, perché fobia vuol dire paura, quindi l’omofobo sarebbe uno che ha paura dei gay).

Le critiche sono soprattutto per il linguaggio crudo, ma è un soldato non un poeta (come lui stesso dice). Quindi ci sono frasi tipo “i gay non sono normali” che estrapolato così sembra un insulto, ma in realtà se si prende il pensiero completo la spiegazione è la seguente: siccome la quasi totalità dell’umanità è etero e solo una sparuta minoranza non lo è, la normalità è essere etero.

Stessa cosa per i non italiani. Fa l’esempio della pallavolista di origine nigeriana Paola Egonu dicendo che (un’ovvietà) non ha i tratti tipici dell’italianità. Se chiedessi a un giapponese di fare il ritratto di un italiano non penserebbe a Egonu. Su wikipedia se leggi le biografie delle pallavoliste solo se si parla di Egonu c’è scritto “di origine nigeriana“, mentre per altre si fa solo riferimento alla città (ovviamente perché scrivere di origine italiana?).

Insomma, nel libro ci sono una serie di cose che dovrebbero essere ovvietà ma che le minoranze (che hanno i soldi per distorcere la realtà) hanno trasformato in discriminazioni.

Dopo l’articolo di Repubblica si è sollevato un polverone, ma il problema forse è un altro. Il generale è stato l’unico in passato a sollevare la questione dell’uso dell’uranio impoverito durante la guerra in Iraq e non solo, muovendo critiche contro i superiori. Il governo di allora ha cercato di insabbiare la faccenda. Ora sembra che ci sia una sorta di vendetta in corso.

Ci sono giornali e programmi tv di approfondimento che attaccano questo generale. Giornali che non legge nessuno e vip che fanno il 3-4% di ascolti. Cioè, la solita minoranza che cerca di influenzare la maggioranza screditando una persona che ha espresso il suo punto di vista. Anche i soldati possono purché non parlino del loro lavoro (così dice la legge).

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