Caos al Vesuvio: turisti lasciati fuori per i biglietti accaparrati da bot automatici

Caos al Vesuvio: turisti lasciati fuori per i biglietti accaparrati da sistemi automatici, bagni chiusi e parcheggi selvaggi

Caos al Vesuvio: turisti lasciati fuori per i biglietti accaparrati da bot automatici

Al Vesuvio è tornato il caos dopo alcuni anni di relativa tranquillità. Turisti e operatori del settore hanno denunciato una serie di problemi che stanno rendendo difficile la visita al vulcano. Tra questi, il sistema di vendita online dei biglietti, che viene “preso d’assalto” da bot automatici, lasciando molti visitatori senza accesso. Inoltre, i bagni pubblici sono chiusi nonostante l’afflusso giornaliero di migliaia di persone, e i parcheggi dei bus turistici creano ingorghi nel piazzale a quota mille.

Cesare Foà, presidente di ADVunite-Aidit Campania Federturismo, ha raccontato: «Da alcuni mesi abbiamo una grossa difficoltà a reperire i biglietti per l’accesso al Gran Cono. Il sistema di approvvigionamento prevede che ogni giorno si possa acquistare un determinato numero di ticket, da un preciso orario. Soltanto che la maggior parte di noi dopo un minuto dal via alla vendita non trova più nemmeno un ticket. Abbiamo scoperto che ci sono dei boot automatici che si accaparrano tutti i biglietti e poi li rivendono a prezzi maggiorati». L’Antitrust ha recentemente multato il Parco Archeologico del Colosseo per un problema simile, ma al Vesuvio la situazione resta critica.

Oltre al problema dei biglietti, i visitatori si trovano ad affrontare la mancanza di servizi essenziali. I bagni pubblici, infatti, rimangono chiusi nonostante il gran numero di turisti. «Il servizio dei bagni pubblici è attivo da maggio a ottobre», ha spiegato l’ufficio stampa dell’Ente Parco nazionale del Vesuvio. Ma con il sold out giornaliero già da marzo, la situazione è diventata insostenibile. I pullman scaricano decine di persone alla volta, che si riversano nell’unico bar disponibile, creando code interminabili e malcontento.

Foà ha aggiunto: «Abbiamo visto anche delle agenzie che pubblicizzano vendite di biglietti (introvabili) ad almeno 10 euro in più dal prezzo normale. Questo è bagarinaggio. Noi non ci stiamo. Siamo disposti ad escludere il Vesuvio dai circuiti turistici». Intanto, una turista ha scritto una lettera di protesta all’Ente Parco, alla Regione Campania e ai forestali, definendo il Vesuvio «vergogna di Napoli».

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