Perché la musica in Italia fa schifo

In Italia siamo passati dalla musica classica, in cui i cantanti si esercitavano ore e ore al giorno per non sbagliare una nota, a gente stonata che usa l’autotune

Perché la musica in Italia fa schifo
Come ho scritto in un precedente post, in Italia, da oltre 20 anni, a differenza del resto del mondo, le classifiche musicali sono ad appannaggio della musica italiana.

Oggi, nelle top 10 si trova solo musica italiana. Prima, invece, le top 10 erano equamente suddivise in hit italiane e hit straniere. Anzi, spesso c’era più musica straniera.

Queste classifiche sono fatte da giovani. I giovani, prima, snobbavano la musica italiana perché ritenuta roba da vecchi (da boomer diremmo oggi). Invece, la musica straniera era la musica dei giovani.

Nel resto del mondo è ancora così. In Italia, invece, è successo qualcosa. Provo a spiegarlo.

Prima le case discografiche avevano come target “la gente che ne capisce di musica“. Queste persone, poi, facevano quello che oggi fanno gli influencer, diffondevano alla loro cerchia di amicizie (reale, non virtuale), la musica del momento. In questo modo la bella musica andava avanti e la EMME non emergeva.

Con l’avvento dei social, invece, c’è stata una rivoluzione. Chiunque, anche senza nessun talento, ha iniziato a diffondere la propria “musica“.

Sono, così, stati eliminati i filtri delle case discografiche e di chi ne capisce di musica.

In pratica, chiunque entra su YouTube (ora ci sono anche TikTok, Spotify, ecc.) può ascoltare qualsiasi cosa e senza avere nessuna competenza mettere un “mi piace“, lasciare un buon commento, scaricare a pagamento la canzone, comprare il biglietto e andare al concerto di quell’artista.

Le case discografiche hanno scoperto il meccanismo e hanno smesso di creare musica di qualità per pochi per sfruttare l’onda degli artisti emergenti del web (che piacciono alla massa di gente che usufruisce della musica come sottofondo musicale o come musica tribale di gruppo).

Quindi la qualità musicale è andata scemando, ed è nata la trap (la trap ha preso il peggio del rap e del pop).

Poi sono subentrati i talent show. Inizialmente nati con lo scopo di lanciare nuovi talenti, sono diventati canali per pubblicizzare gli artisti emergenti del web (soprattutto trapper o comunque gente che canta usando l’autotune e dal vivo è stonata come una campana). Quelli proprio “bravi” (ad esempio, Annalisa e Elodie) cantano canzoni di 1-2 note.

Gente ascoltata dagli adolescenti e da tutta quella massa di gente di ogni età che di musica non capisce un CI.

Quindi, in Italia siamo passati dalla musica classica, in cui i cantanti si esercitavano ore e ore al giorno per non sbagliare una nota, a gente stonata che usa l’autotune.

Anche la famiglia di oggi ha contribuito. Io da piccolo ascoltavo la musica dei miei genitori, dei miei zii, dei miei fratelli e cugini più grandi. E poi, dopo, avendo già una base musicale in testa, scoprivo altra musica frequentando i coetanei. Oggi, invece, il ragazzino cresce pensando che la musica di chi è più grande è roba da boomer e ascolta la EMME che domina le classifiche e che riempie anche il festival di Sanremo.

A Sanremo, infatti, negli ultimi 40 anni, siamo passati da artisti sul viale del tramonto alla musica tribale. Se ci fai caso, le canzoni di oggi hanno tutte un ritmo tribale. Stiamo regredendo (musicalmente parlando e non solo).

Come canta il cantante di oggi?

Non sa cantare e non fa mistero di utilizzare un aggeggio chiamato autotune per correggere l’intonazione.

Lo stile del cantante di oggi è imitare l’ubriaco. Nelle arti marziali cinesi esiste proprio lo stile dell’ubriaco. In Italia i cantanti usano un modo di cantare che ricorda il modo di parlare di una persona brilla.

I testi sono di uno squallore indefinibile (si parla di violenza, droga, sesso violento, ecc. ecc.).

Cioè, tu spettatore, paghi per ascoltare uno che non solo ti sta prendendo in giro (perché non sa cantare), ma ti sta pure rovinando il cervello con quei testi.

arquen

Ciao, mi chiamo Aldo e sono un blogger

Questo è il mio blog personale dove pubblico riflessioni sulla mia vita, quello che penso sui fatti del giorno, do un po' di consigli sulle mie passioni (musica e tecnologia), e parlo della città dove vivo (Ercolano).

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