Sono le parole della stilista emiliana Elisabetta Franchi che hanno scatenato la solita censura delle idee
“Alcune affermazioni della stilista emiliana Elisabetta Franchi, a capo dell’omonima azienda di moda, stanno scatenando un polverone sul web. Durante un evento organizzato da Il Foglio e Pwc Italia su donne e moda, l’imprenditrice ha rivelato di non assumere giovani per il timore che possano avere figli. ‘Le donne le ho messe, ma sono anta. Se dovevano far figli o sposarsi lo avevano già fatto e quindi io le prendo che hanno fatto tutti i giri di boa, sono al mio fianco e lavorano h24, questo è importante’, ha spiegato“. Articolo di Tgcom24.
Poi, dopo i soliti commenti di quelli che si definiscono democratici e che poi ti linciano mediaticamente se dici qualcosa che a loro non piace, la stilista è dovuta ricorrere ai ripari dicendo che “C’è stato un grande fraintendimento“.
In realtà la situazione va vista da due prospettive differenti.
Dal punto di vista etico è ovvio che non sia giusto. Tutti hanno diritto alle stesse opportunità e non puoi penalizzare una persona perché può restare incinta.
Dal punto di vista pratico, però, una persona che può avere 10 figli in 10 anni e che quindi devo pagare gratis per 10 anni mentre se ne sta a casa ad accudire i suoi 10 figli, non mi sembra un grande investimento imprenditoriale. Quindi è ovvio che se mi serve una persona in ufficio, la voglio in ufficio e non a casa a “rubare” lo stipendio.
Sui social non scrivo quasi più perché la maggior parte della gente invece di ragionare fa il tifo. Su Twitter, poi, peggio ancora. Ci sono bot, fake, e quelli che “lavorano” per associazioni e partiti che demoliscono ogni possibilità di confronto.
Una donna, ad esempio, ha fatto l’esempio dell’amico che resterà a casa ad accudire la figlia mentre la moglie tornerà a lavoro. Cioè, sarà il suo amico e darle le poppate? E’ ovvio che per alcuni mesi sarà la donna a restare a casa. Poi, magari, dopo, potrebbe restare il marito.
