Uno dei cosiddetti siti antibufale prova a spiegare com’è andata. Il problema è che nessuno ha dato loro il potere per farlo
“In Italia riusciamo a non smentirci mai, al punto da parlare di Alberto Matano compagno di Spadafora, ex Ministro dello Sport che ieri ha annunciato in diretta tv di essere omosessuale. Un coming out, che richiede alcune precisazioni dopo aver parlato della storia che ha visto protagonista il conduttore della ‘Vita in diretta’ con un altro articolo. Tanto è bastato ad alcuni addetti ai lavori per avanzare ipotesi che non hanno alcun fondamento, fermo restando che non ci sarebbe nulla di male nel caso“. Articolo di Bufale.net
Dopo aver letto di quello che ha detto Matano a “La vita in diretta” e dopo aver letto di Spadafora, volevo saperne di più. Di solito, per capire se una cosa è vera o falsa leggo praticamente tutti i siti che ne parlano. Certe volte arrivo ad una mia conclusione, ed altre volte, invece, mi arrendo perché c’è davvero tutto e il contrario di tutto.
Esistono molti cosiddetti “siti anti bufale“. Anche alcuni giornali hanno delle sezioni dedicate allo smascheramento delle fake news. Il problema di tutti questi siti, però, è che non hanno nessun incarico istituzionale per fare quello che fanno. Quindi, tutto quello che scrivono rientra nella cosiddetta “verità secondo il loro punto di vista dopo aver raccolto le fonti“. Inoltre, non si sa come si reggono economicamente o se vengono finanziati da qualcuno. E’ difficile fare soldi con un sito. Se utilizzi pubblicità a click devi generale milioni di visite al mese.
Quindi, riassumendo, nessun sito, blog o giornale ha l’autorità di ergersi a detentore della verità. Ne tantomeno di fare chiarezza su qualcosa. Non è che se compro il dominio “bufalepuntoqualchecosa” divento automaticamente la fonte ufficiale della verità. Gli unici incaricati a fare ciò è la magistratura. Se qualcuno dice che gli asini volano, anche se il sito anti bufale di turno spiega che non è vero e cita milioni di articoli, finché non lo dice la magistratura sono solo chiacchiere.
Siti come questi fanno anche la lista dei siti da cui stare alla larga perché secondo loro diffonderebbero fake news. Oddio, qualche sito presente nelle liste, secondo il mio punto di vista, sono davvero contenitori di ESSE, ma io non sono nessuno per fare una lista e dire: questi siti diffondono fake news. Anche perché giustamente i proprietari dei suddetti siti potrebbero denunciarmi per calunnia o cose simili.
Infatti, ogni tanto, qualcosa del genere succede, come la storia di Butac che venne temporaneamente chiuso perché qualcuno li denunciò.