Chi sono i bambini che preferiscono andare a scuola piuttosto che restare a casa? Esistono davvero?
Come disse un po’ di tempo fa il presidente della regione Campania, De Luca: nessun bambino vuole andare a scuola. E non è una frase fatta. E’ la pura verità. Siamo stati tutti bambini. Ma chi voleva davvero andare a scuola? Solo i cosiddetti secchioni.
Chi sono i bambini che preferiscono andare a scuola piuttosto che restare a casa?
Quelli la cui unica passione è lo studio e quelli che hanno problemi in famiglia.
Se un bambino preferisce andare a scuola piuttosto che stare a casa con i propri genitori, vuol dire che quei bambini, per diversi motivi, non sentono il bisogno di stare con la mamma e il papà.
Bambini che, fin da piccolissimi, sono stati abituati a stare con i nonni (o altre persone), ad andare (quasi neonati) subito all’asilo nido, e a essere impegnati in altre attività extra-scolastiche.
È ovvio che succeda poi che i genitori (che non hanno mai realmente esercitato il ruolo di genitori) non sappiano come trascorrere del tempo con il figlio, e il figlio (il cui tempo è già occupato da altre attività) non senta minimamente il bisogno di stare con loro.
In futuro, è probabile che, essendo cresciuti senza un amore sufficiente, questi figli possano ripagare i genitori trascurandoli e, al primo momento disponibile, collocarli in una casa di riposo. Questa è stata l’educazione che hanno ricevuto.
Quando ero bambino, avevo miliardi di cose da fare. Ma chi voleva veramente andare a scuola?
Avevo un sacco di giochi e volevo solo giocare. Guardavo un sacco di cartoni animati. Stavo con i miei fratelli più grandi. Stavo con i miei cugini coetanei. La scuola era proprio l’ultima cosa a cui pensavo. Non vedevo l’ora di tornare a casa per riprendere le cose che avevo interrotto.
Da anni si dice che i bambini trascorrono troppo tempo davanti alla TV, al PC, allo smartphone, sono obesi perché mangiano schifezze e si muovono poco, e adesso tutti vogliono uscire? Ma smettiamola di dire sciocchezze.
Da mesi i media raccontano che i bambini vogliono tornare a scuola, ma in realtà è una grandissima sciocchezza.
Mostrano l’episodio della maestra hippy (che non sa cosa sia un PC) che organizza gli assembramenti fuori dalla scuola con 4-5 bambini.
Mostrano i genitori (che lavorano e non hanno nessuno a cui lasciare i bambini) che protestano perché la scuola è importante.
Mostrano la scuola con i bambini che sono tornati in classe (ma che in realtà sono i pochi bambini della scuola raggruppati in un’unica classe).
In realtà, tutti (chi ha figli, chi ha nipoti, chi conosce amici con figli, ecc.) sanno qual è la verità: i bambini non vogliono andare a scuola. I genitori (quelli che realmente si preoccupano) non vogliono che i propri figli prendano il virus.
Così accade che il sindaco del mio paese ripristina le lezioni in presenza, lo annuncia sul suo profilo Facebook e il 99% dei commenti sono delle mamme che dicono: mio figlio a scuola non ce lo mando. .
Se si ha anche la fortuna (come me) di avere parenti o conoscenti insegnanti, si scopre che quelli che sanno usare il PC non hanno alcun problema nel gestire le lezioni online e addirittura preferiscono questo metodo per evitare il contagio (perché sono umani anche loro). I medici di famiglia preferiscono curare a distanza per paura del contagio, quindi gli insegnanti dovrebbero essere diversi?
Poi, ovviamente, ci sono quegli insegnanti di una certa età (e anche quelli giovani che non sono a loro agio con la tecnologia, come una mia cugina insegnante) che non sanno usare il PC e che sostengono che bisogna lavorare in presenza. No, dovresti imparare ad usare il computer!