Siamo stati tutti bambini, non mentiamo su questa cosa: nessuno preferisce stare a scuola invece che a casa
Alcuni giorni fa il presidente della regione Campania, Vincenzo De Luca, nella sua solita diretta, parlando della decisione di attivare la didattica a distanza, ha mostrato il video di una madre. Nel video si vede la figlia (piccola, molto piccola), che, piangendo, dice di volere andare a scuola.
De Luca ha, poi, commentato il video dicendo che “nessun bambino in Italia, in Europa, e nel mondo vuole andare a scuola“. E ha aggiunto: “la figlia è cresciuta con il latte al plutonio“.
Alla madre, grazie a vari giornali, è stata data la possibilità di replicare e così De Luca ha dovuto specificare che si trattava di una battuta e che la sua amministrazione ha fatto tantissimo sui temi legati al congedo parentale e cose simili.
Alla fine, però, non ha detto nulla di scandaloso. Siamo stati tutti bambini. Ora, tralasciando i cosiddetti secchioni, nessun bambino e adolescente è felice di andare a scuola.
Per tanti motivi: studiare, non poter fare le cose che ci piacciono, i bulli, ecc.
Io, per esempio, fin da piccolo ho sempre avuto tanti hobby: guardare i cartoni animati, giocare con plastilina, con la lego, i playmobil, le console, suonare il piano e la chitarra, stare con i miei fratelli, cuginetti, amici, ecc. ecc. La scuola era davvero una gran perdita di tempo.
Faccio anche una piccola considerazione sulla bambina che vuole andare a scuola.
Secondo me De Luca avrebbe dovuto dire: signora, se vostra figlia preferisce andare a scuola piuttosto che stare con la propria madre, mi farei qualche domanda. Probabilmente la piccola non ha piacere a stare con lei. Probabilmente ci sono dei problemi in famiglia. Non è possibile che una bambina preferisca andare a scuola invece di stare con la madre. Non è possibile che una bambina non abbia di meglio da fare che andare a scuola.
Sono le classiche famiglie dove i figli non stanno mai con i genitori. Vanno a scuola, dopo la scuola fanno altre attività fuori casa. In estate il campo estivo. Entrambi i genitori lavorano e i piccoli crescono con i nonni. Quindi, quando poi capitano queste situazioni, i genitori che hanno sfornato i figli ma non se ne sono mai presi cura, non sanno che fare.