Come sono andati i primi due anni del governo Meloni? Provo a fare due esempi concreti che riguardano la mia vita privata
Leggendo il post di Camu sui due anni del governo Meloni, inizialmente avevo pensato di commentare, ma poi ho deciso di scrivere un post per articolare meglio il mio pensiero.
Camu prende come riferimento un articolo di PagellaPolitica sul consenso della Meloni. Nel mio sito di notizie, ho inserito una sezione in cui elenco gli articoli interessanti della rete e, tra i tanti, c’è proprio quello di PagellaPolitica.
Detto ciò, visto che Camu non vive in Italia e non ha una percezione diretta di come si vive qui, se non basandosi su TV e siti di notizie, vorrei fare due esempi concreti che riguardano la mia vita privata.
Il primo esempio
Immigrazione incontrollata e sicurezza. Ho una casetta dove passo le vacanze. È una casa di famiglia, comprata dai miei genitori quando avevo appena due anni. È piccola e perennemente in ristrutturazione. A me piace molto andarci, sia per i tanti ricordi d’infanzia, sia perché mi permette di staccare dal lavoro, che mi costringe a passare ore al computer. Quando sono lì, passo il tempo a lavorare in giardino e mi rimetto in forma.
Per i primi 25 anni, la zona era tranquilla. Lasciavamo le biciclette in giardino e chiudevamo a chiave solo il cancello. Poi, un’estate, le bici sono sparite e sono iniziati i primi atti di vandalismo: finestre rotte e tentativi di entrare in casa. Questi episodi sono iniziati con l’arrivo di migranti dai paesi africani e dell’Est Europa, che lavorano nei campi della zona. La casetta si trova nel Cilento, un’area agricola.
Sono cresciuto giocando nei campi, andando a pesca e a caccia di ranocchi con fratelli, cugini e amici. Ma ora la casa è diventata una prigione. Qualche giorno fa ho fatto installare le grate alle ultime due finestre che non ne avevano ancora. Porta e cancello sono chiusi con un grosso lucchetto.
Mio padre, mio zio e un amico comprarono da tre fratelli un terreno con sopra tre prefabbricati, che poi divennero le attuali casette. A mio zio piacque così tanto vivere lì che si trasferì stabilmente, vendendo la vecchia casa e costruendone una più grande poco distante.
Il nuovo proprietario della casetta di mio zio venne per alcuni anni, poi smise di farlo. Risultato? La casa è occupata da marocchini. Ogni 2-3 anni cambiano, ma sono sempre loro. I primi inquilini erano brave persone, lavoravano durante il giorno e tornavano solo per dormire. Quelli successivi, invece, hanno creato problemi, tanto che qualche estate fa la casa è andata a fuoco. Il fuoco ha danneggiato anche parte del muro della mia casa, costringendomi a fare riparazioni e a costruire un nuovo muro di confine. Con il resto della casa ancora in piedi, sono tornati i marocchini, che hanno “ricostruito” un alloggio di fortuna appoggiandosi al muro nuovo.
Sono più di 15 anni che questa situazione va avanti. Ogni tanto qualcuno di loro danneggia il giardino, le tegole, ecc. Sto aspettando che il governo Meloni faccia rispettare la legge e risolva questo problema, liberando la casa.
Quando porto lì i miei genitori, che sono anziani, devo stare sempre attento che non succeda nulla.
Il secondo esempio
Liste d’attesa nella sanità. Mia madre, che ha diversi acciacchi dovuti all’età, ha appena finito delle terapie fisioterapiche. Le strutture che offrono questi servizi funzionano più o meno così: “Signora, per la convenzione (e pagare solo 5 euro), dovete aspettare fino a gennaio 2025. Privatamente (15 euro al giorno), possiamo iniziare subito.”
Mia madre doveva fare 2 cicli di terapia, 10 sedute per ciclo, per un totale di 300 euro. Quindi la scelta era: pagare 5 euro e aspettare fino a gennaio oppure pagare 300 euro e farle subito. Essendo un’urgenza, ha dovuto pagare. Questo è, purtroppo, lo stato attuale della sanità in Italia.