Il Labirinto del fauno è un fantasy e horror ambientato in Spagna. Cast, trailer, trama, significato e curiosità sul film
“Il Labirinto del Fauno” è una gemma rara nel panorama del cinema, un’opera che fonde magistralmente elementi di fantasy e horror in un capolavoro visivamente mozzafiato e narrativamente avvincente. Diretto dal visionario Guillermo del Toro, il film trasporta gli spettatori in un mondo incantato e inquietante, dove la realtà e la magia si intrecciano in modo straordinario.
Il cast di “Il Labirinto del Fauno” è una selezione impeccabile di talenti, con interpretazioni che danno vita a personaggi complessi e indimenticabili. Ivana Baquero, nel ruolo di Ofelia, offre una performance straordinaria, portando sullo schermo l’innocenza e la determinazione del suo personaggio in modo commovente. Sergi López, nel ruolo del Capitano Vidal, incarna l’antagonista con una presenza magnetica e spietata che induce brividi.
Il trailer di “Il Labirinto del Fauno” offre solo un assaggio delle meraviglie e degli orrori che il film ha in serbo. Le immagini evocative e la colonna sonora incalzante catturano immediatamente l’attenzione, promettendo uno spettacolo visivo straordinario. Questo trailer crea un’anticipazione palpabile, invitando gli spettatori a immergersi in un mondo di meraviglie e pericoli.
Sebbene “Il Labirinto del Fauno” sia categorizzato come un film di horror, va oltre i confini del genere, offrendo una narrazione che abbraccia il magico e il misterioso. La maestria di del Toro nell’intrecciare il reale con il fantastico crea un’atmosfera unica, in cui creature fatate e creature oscure coesistono in un equilibrio delicato.
Significa di Il labirinto del Fauno
“Il labirinto del Fauno” è un film ricco di simbolismo e significati profondi.
Guerra e oppressione: Il contesto della Spagna post-civile e l’ambientazione durante la dittatura di Francisco Franco forniscono lo sfondo per la storia. Questo periodo storico è segnato da repressione, violenza e autoritarismo, e ciò si riflette nel comportamento brutale del capitano Vidal.
Fuga dalla realità: Ofelia trova rifugio nel suo mondo di fantasia. Il labirinto e il regno sotterraneo del fauno rappresentano una fuga dalla realtà difficile e dolorosa che la circonda. La fantasia diventa un modo per Ofelia di affrontare le difficoltà della sua vita.
Il Fauno come mentore: Il fauno è un personaggio complesso che può essere interpretato in modi diversi. Da un lato, è un mentore che guida Ofelia attraverso le prove, ma dall’altro, il fauno può essere visto come un personaggio ambiguo che mette alla prova la moralità di Ofelia.
Le tre prove: Le prove che Ofelia deve superare nel labirinto rappresentano sfide metaforiche che simboleggiano la crescita, la maturità e la ricerca della propria identità in un mondo difficile e spietato.
Il sacrificio e la rinascita: Il film esplora il tema del sacrificio personale per il bene degli altri. La storia di Ofelia riflette la capacità di trovare forza e coraggio anche nelle situazioni più difficili.
Il libro di Rambal: Questo libro di fiabe serve come guida per Ofelia nel suo viaggio. È un oggetto che rappresenta la forza della narrativa e della creatività nell’affrontare le difficoltà della vita.
Doppia realtà: Il film gioca costantemente con la distinzione tra realtà e fantasia. Questo può essere interpretato come un commento sulla natura soggettiva della realtà e sull’importanza di trovare un equilibrio tra i due mondi.
Resistenza e libertà: Ofelia rappresenta la resistenza e la ricerca della libertà, nonostante le circostanze avverse. La sua determinazione e la sua fede nella magia e nella fantasia diventano una forma di ribellione contro l’oppressione.
Film di Il labirinto del Fauno
Il labirinto del fauno (“El laberinto del fauno”) è un film spagnolo-messicano di genere drammatico, horror, fantasy del 2006 scritto, diretto e co-prodotto da Guillermo del Toro.
Si tratta della seconda parte di una dilogia informale di film fantastici dello stesso regista (la prima è “La spina del diavolo”) ambientati durante la guerra civile e il dopoguerra spagnolo. Inizialmente era previsto un terzo film intitolato “3993” (in riferimento agli anni 1939 e 1993), ma il progetto venne abbandonato per concentrarsi su “Hellboy: The Golden Army”.
Trama del film di Il labirinto del Fauno
Spagna, 1944. La guerra civile si è conclusa da tempo, con Francisco Franco che ha preso saldamente il potere. In una zona montuosa ci sono, però, ancora dei ribelli che non si arrendono al nuovo regime. L’avamposto deputato è sotto il comando dello spietato capitano Vidal che ha chiamato a sé la moglie Carmen, perché vuole che partorisca presso di lui. Carmen, che patisce il lungo viaggio, porta con sé la figlia Ofelia, nata dal primo matrimonio.
In questo contesto (la madre sofferente e il patrigno ostile), Ofelia sfrutta la sua immaginazione e si rifugia in un mondo incantato (che però si sovrappone alla realtà).
Una notte, accompagnata da alcune fate, Ofelia si addentra in un labirinto situato presso la casa in cui risiede, incontrandovi un Fauno. La creatura le spiega che lei è la reincarnazione della principessa Moana, figlia del Re del mondo sotterraneo, che scomparve tempo addietro quando giunse nel mondo degli umani. La bambina potrà ritornare nel mondo sotterraneo solo superando tre prove (che compariranno man mano su un libro magico).
Ofelia dubita delle parole del Fauno, sostenendo di essere figlia di un sarto morto in guerra, ma il Fauno afferma che la sua vera appartenenza è dimostrata da una voglia a forma di falce di luna presente sulla sua spalla sinistra. Inoltre le rivela che suo padre fece costruire portali magici in tutto il mondo affinché Ofelia potesse ritrovare la strada di casa, e che il labirinto in cui si trovano è l’ultimo rimasto.
La bambina scopre che la governante Mercedes appoggia segretamente i ribelli, tra i quali vi è il fratello Pedro, ma non la denuncia e, anzi, ne diventa grande amica. Così, mentre la lotta fra Vidal e i ribelli prosegue, Ofelia affronta la prima prova che consiste nel recarsi su una collina del bosco dove sorge un imponente e antico albero, gravemente malato a causa di un grosso rospo velenoso che ha fatto il nido sotto le sue radici. Ofelia deve fargli mangiare tre pietre di ambra magica per fargli sputare una chiave che è nel suo ventre (necessaria alla seconda prova). Con uno stratagemma, Ofelia inganna il rospo facendogli ingoiare le pietre e recuperando la chiave.
Intanto, la salute di Carmen si aggrava e così il Fauno dona a Ofelia una mandragora che la bambina tiene sotto il suo letto, in una ciotola di latte e nutrendola ogni giorno con il proprio sangue. La salute di Carmen migliora.
La notte dopo, a Ofelia viene affidata la seconda prova: usare un gessetto magico per aprire una porta che dalla sua camera la conduca nelle segrete dell’Uomo Pallido (un essere umanoide apparentemente cieco e immobile, divoratore di bambini) e recuperare il suo pugnale. Accompagnata da 3 fate, la bambina trova l’Uomo seduto a una tavola imbandita, recupera il pugnale ma contro l’ordine del Fauno di non cibarsi di nulla, assaggia 2 chicchi d’uva sulla tavola. L’Uomo Pallido si sveglia, afferra i suoi occhi da un piattino, li infila nelle cavità sui palmi delle sue mani, afferra e divora 2 delle 3 fate dopo averle orribilmente decapitate. Poi, si lancia all’inseguimento di Ofelia, che all’ultimo momento riesce a scappare disegnando un’altra porta. La notte successiva Ofelia confessa al Fauno di non aver rispettato il suo ordine, e lui la rimprovera duramente rifiutandosi di rivelarle la terza prova.
Quella stessa sera Vidal scopre la mandragora sotto il letto di Carmen, sgrida Ofelia e consegna la radice alla donna, che la butta nel fuoco. Da quel momento la salute di Carmen precipita fino alla morte per parto, dando alla luce un maschio, e lasciando come unico conforto a Ofelia la compagnia di Mercedes, con la quale sviluppa un rapporto madre-figlia.
Vidal uccide il dottor Ferreiro quando scopre che aiuta segretamente i ribelli. Sta per fare lo stesso anche con Mercedes, ma la donna riesce a liberarsi e lo pugnala più volte al busto e al volto, senza però ucciderlo. Mercedes scappa e si rifugia dai ribelli.
Ofelia viene rinchiusa in camera dove incontra nuovamente il Fauno, che le concede un’altra opportunità. L’ultima prova consiste nel recuperare il fratellastro neonato e portarlo al labirinto il più presto possibile. Grazie a un altro gessetto magico, Ofelia riesce a scappare ma si rifiuta di obbedire all’ultima prova, cioè sacrificare il sangue di una creatura innocente (il neonato). Ofelia viene sorpresa da Vidal, che le spara dopo averle sottratto il piccolo.
All’uscita del labirinto, però, Vidal viene giustiziato dai ribelli mentre il bambino viene accolto da Mercedes, la quale dichiara che il piccolo non saprà mai di chi è figlio.
Ofelia muore per lo sparo e il suo sangue cola sulle pietre del labirinto, aprendo la via verso il fantastico mondo sotterraneo dove viene acclamata dai suoi genitori e i sudditi. Il padre le rivela che è proprio scegliendo di non sacrificare il fratello che Ofelia, con il suo sangue altrettanto innocente, ha potuto superare l’ultima prova, la più importante. Compare anche il Fauno insieme alle fate, elogiando anch’egli la scelta della bambina.
Cast di Il labirinto del Fauno
Ivana Baquero, Doug Jones, Sergi López, Ariadna Gil, Maribel Verdú, Álex Angulo, Roger Casamajor, Federico Luppi, Manolo Solo, César Vea, Sebastián Haro, Mina Lira, Ivan Massagué, Chema Ruiz, Milo Taboada.
I premi vinti da Il labirinto del Fauno
Oscar – 2007
- Premio miglior trucco
- Premio migliore fotografia a Guillermo Navarro
- Premio migliore scenografia
- Candidatura miglior film in lingua straniera
- Candidatura migliore colonna sonora originale a Javier Navarrete
- Candidatura migliore sceneggiatura originale a Guillermo del Toro
Golden Globe – 2007
- Candidatura miglior film straniero
BAFTA – 2007
- Premio miglior film non in lingua inglese
- Premio miglior truccatore
- Premio migliori costumi
- Candidatura miglior suono
- Candidatura migliore fotografia a Guillermo Navarro
- Candidatura migliore sceneggiatura originale a Guillermo del Toro
- Candidatura migliore scenografia
- Candidatura migliori effetti speciali
Curiosità su Il labirinto del Fauno
Il regista Guillermo Del Toro aveva perso tutti i suoi appunti e disegni per il film in un taxi, ma il tassista che li trovò si impegnò per restituirli.
Del Toro rifiutò offerte da produttori di Hollywood perché voleva mantenere il controllo creativo sulla storia.
Il regista tradusse e trascrisse personalmente i sottotitoli in inglese, poiché aveva avuto problemi con traduttori in passato.
Stephen King, famoso autore dell’horror, partecipò a una proiezione del film e la sua reazione entusiastica fu come una vittoria per Del Toro.
Del Toro utilizzò gran parte del suo salario per finanziare il film e ritiene ancora di aver preso la decisione giusta.
Alcuni esercenti apposero avvertenze fuori dai cinema dopo la prima settimana, poiché molte persone avevano portato bambini non adatti al contenuto violento del film.
L’attore Doug Jones, che interpretò il Pale Man, dovette imparare le sue battute in spagnolo, così come quelle di Ivana Baquero, per poter sincronizzare le scene.
Durante la scena in cui il Pale Man mangia le fate, l’attore Doug Jones dovette mordere preservativi pieni di sangue finto.
Il fauno nel film è stato ispirato da un sogno d’infanzia di Guillermo Del Toro in cui un fauno emergeva da un vecchio orologio a mezzanotte.
Bjork scrisse la canzone “Pneumonia” dopo aver visto il film, ispirata dalla sua esperienza con “Il labirinto del Fauno”.
Nella prima idea, una donna incinta si innamora di un Fauno e sacrifica il suo bambino per vivere con lui.
Guillermo del Toro aveva riempito quaderni di appunti e storyboard, ma li dimenticò in un taxi a Londra. Fortunatamente, il tassista li restituì.
Del Toro curò personalmente i sottotitoli in inglese per il film, non fidandosi dei traduttori.
L’attore Doug Jones imparò a memoria i dialoghi sia per il Fauno che per la protagonista Ivana Baquero, ma alla fine fu doppiato da Pablo Adán.
Ci volevano cinque ore al giorno per truccare Doug Jones da Fauno.
La protagonista doveva avere otto anni, ma il provino di Ivana Baquero convinse del Toro a rendere Ofelia leggermente più grande nella sceneggiatura.
L’idea del Fauno venne a del Toro da un sogno d’infanzia ricorrente.
L’Uomo Pallido si ispira a uno yōkai giapponese chiamato “tenome” (occhi sulle mani).
Una scena di violenza si basa su eventi reali che del Toro e i suoi amici hanno vissuto in Messico.
Del Toro rinunciò al suo stipendio per garantire il rispetto del budget, ritenendo che il film fosse importante per il suo messaggio, non per il profitto.
Con un budget di 19 milioni di dollari, il film incassò 83 milioni e vinse tre premi Oscar.
Le rovine iniziali appartengono a Belchite, una città distrutta durante la guerra civile spagnola.
Stephen King rimase impressionato dalla scena dell’Uomo Pallido e la reazione di King fu un grande riconoscimento per del Toro.
Bjork compose la canzone “Pneumonia” dopo aver visto il film.
L’albero della prima prova richiama le corna del Fauno e la simbologia di fertilità e rinascita.