Il dipinto del Vecchio Pescatore è un chiaro esempio del bipolarismo dell’essere umano, del bene eIl quadro del vecchio pescatore di Tivadar Csontváry Kosztka del male che si mescolano in ognuno di noi
Prima di parlare del quadro, è necessario fornire alcune informazioni sull’autore, perché il mistero potrebbe derivare dalla sua personalità e dalle sue esperienze mistiche. Il pittore in questione è Tivadar Csontváry Kosztka, un ungherese che visse tra il 1800 e il 1900, e morì a Budapest il 20 giugno 1919. Per gran parte della sua vita, lavorò come farmacista, ma a 27 anni, il 13 ottobre 1880, affermò di avere avuto una visione mistica in cui vide una luce intensa e sentì una voce che gli disse: “Sarai il più grande pittore, migliore di Raffaello“.
All’epoca, Kosztka non sapeva nemmeno come tenere un pennello, ma quella premonizione lo convinse a utilizzare tutti i suoi soldi per intraprendere un viaggio attraverso l’Europa e visitare le gallerie d’arte più famose. Tornato in Ungheria, trasse ispirazione da quel viaggio per iniziare a dipingere, e fino al 1909 creò oltre 1000 dipinti.
La sua arte non fu molto apprezzata durante quegli anni, ma le critiche non riguardavano tanto il suo stile, quanto il suo modo di vivere. Era vegetariano, astemio, pacifista convinto, e molti lo definivano bipolare e schizofrenico. Inoltre, si isolava dalla società e la sua arte era cupa e misteriosa, il che spiega la mancanza di comprensione da parte delle persone.
Kosztka ne fu colpito e passò gli ultimi 10 anni della sua vita in depressione, con un equilibrio mentale compromesso. Come spesso accade per molti grandi artisti del passato, la sua creatività e il suo talento furono apprezzati solo dopo la sua morte, e persino Pablo Picasso ebbe parole di elogio per lui.
Le sue opere sono tutte un po’ insolite, ma quella che simboleggia i misteri celati da Kosztka è senza dubbio “Il vecchio pescatore“. Dipinto nel 1902 e intitolato “Az Öreg Halász” (The Old Fisherman), il quadro rappresenta un uomo, chiaramente un pescatore, che prega su una barca con uno sfondo di mare calmo. A una prima occhiata, non c’è nulla di strano nell’immagine, tranne la chiara asimmetria del viso.
Ed è proprio quel dettaglio che ha suscitato l’interesse di alcuni artisti o amanti dell’arte, capaci di notare i dettagli scioccanti del dipinto e forse un significato nascosto. Per capire a cosa mi riferisco, bisogna dividere l’immagine del pescatore in due: se ipoteticamente tagliamo la figura in due parti, a destra e sinistra, al livello del naso, otteniamo due metà che, se riflesse, generano due nuovi quadri (sì, non solo l’uomo diventa un’altra persona, ma anche lo sfondo).
Riflettendo la parte sinistra dell’immagine, otteniamo un volto perfetto, completamente diverso, ossia un vecchio che prega su una barca in un mare calmo. È un’immagine che infonde tranquillità, calore e piacevolezza, quasi un invito a rilassarsi e concedersi una pausa dallo stress quotidiano.
Ma se riflettiamo la parte opposta, la destra, l’immagine che appare ha un effetto esattamente opposto: si tratta di un volto malvagio, che molti hanno addirittura associato al diavolo, che si trova non su una barca, ma sopra una bara nera, con uno sfondo di mare in tempesta. Perfino lo sguardo sembra avere qualcosa di sinistro: scrutatore, penetrante, sembra entrare nell’anima di chi lo osserva, come se ne assorbisse la positività.
Il dipinto del Vecchio Pescatore è un chiaro esempio del bipolarismo dell’essere umano, del bene e del male che si mescolano in ognuno di noi. Tivadar Csontváry Kosztka è riuscito a infondere emozioni opposte in una singola figura, creando un’opera inquietante, ma allo stesso tempo dimostrando di essere uno dei migliori pittori ungheresi.
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