Pino Daniele è stato un famoso cantautore, chitarrista e compositore italiano. E’ ancora strano parlarne al passato
Pino Daniele è stato un celebre cantautore, chitarrista e compositore italiano. Nato il 19 marzo 1955 a Napoli e scomparso il 4 gennaio 2015 a Roma, è stato un musicista di grande innovazione nel panorama musicale italiano tra gli anni ’70 e ’80.
La sua formazione musicale si è incentrata sul blues, diventando uno dei più innovativi musicisti italiani. In una carriera durata oltre 40 anni, ha collaborato con numerosi artisti di fama come Franco Battiato, Francesco De Gregori, Lucio Dalla, Ralph Towner, Yellowjackets, Mike Mainieri, Claudio Baglioni, Danilo Rea e Mel Collins. Ha calcato palcoscenici importanti come il Festival di Varadero a Cuba e il teatro Olympia di Parigi, esibendosi in spettacoli dal vivo con artisti internazionali del calibro di Pat Metheny, Eric Clapton, Chick Corea, Robert Randolph, Bob Berg e Joe Bonamassa.
Pino ha sviluppato una tecnica musicale e compositiva che ha raccolto influenze da vari generi come rock, jazz (ispirandosi a Louis Armstrong e George Benson) e soprattutto blues. Ha amalgamato questi diversi stili in una sua personale e creativa sintesi, dando vita a un nuovo genere che ha chiamato “tarumbò“. Questo termine indicava la fusione tra la tarantella e il blues, rappresentando emblematicamente le rispettive culture di appartenenza.
La sua passione per una vasta gamma di generi musicali, dalla musica di Elvis Presley a quella di Roberto Murolo, ha alimentato la sua unicità artistica e ha contribuito a definire il suo stile musicale distintivo. Pino è stato un artista versatile, capace di fondere diverse influenze per creare un’identità musicale tutta sua, lasciando un’impronta significativa nel panorama musicale italiano.
Passaggio dalle canzoni in dialetto a quelle in italiano
Inizialmente, Pino Daniele era noto per scrivere e cantare principalmente in dialetto napoletano.
Verso la metà degli anni ’80, iniziò a sperimentare con la lingua italiana, pubblicando album con testi completamente in italiano. Questo cambiamento linguistico aprì nuove opportunità e una più ampia platea di ascoltatori per la sua musica, contribuendo a consolidare la sua fama a livello nazionale.
Anche passando all’italiano, però, Pino Daniele mantenne una forte radice nella tradizione musicale napoletana. Le sue canzoni in italiano spesso riflettevano temi universali come l’amore, la vita quotidiana e le sfide dell’esistenza, senza perdere il legame con le sue radici.
Chi era Pino Daniele
Pino Daniele, nato nel quartiere napoletano Porto, era il primogenito di 6 figli e proveniva da una famiglia con limitate risorse finanziarie. Dopo un iniziale periodo trascorso in condizioni difficili, si trasferì nella casa di due zie acquisite che garantirono una migliore sistemazione. Durante gli anni scolastici, mostrò una particolare attenzione all’ordine e alla cura di sé. Fin da giovane, la passione per la musica lo spinse ad esibirsi per la prima volta a dodici anni, ma incorse in problemi alla voce. Questo episodio gli rivelò l’emozione di esibirsi su un palcoscenico.
Pino Daniele frequentò l’Istituto Armando Diaz di Napoli, dove si diplomò in ragioneria, apprendendo in modo autodidatta a suonare la chitarra. Il contesto sociale degli anni Sessanta influenzò profondamente il suo percorso artistico. Esordì nel gruppo musicale New Jet, ma le prime esperienze significative avvennero con il gruppo Batracomiomachia, insieme a vari musicisti di spicco dell’epoca.
Nel 1975 iniziò come sessionman suonando in un album inedito fino al 2012 di Mario Musella. L’anno successivo, fece la sua prima apparizione come chitarrista nell’album di Jenny Sorrenti. Nello stesso periodo, partecipò ad altri progetti musicali e accompagnò in tour artisti come Bobby Solo.
Il 1976 segnò un momento cruciale per la vita artistica di Daniele. Si unì ai Napoli Centrale come bassista, permettendogli di collaborare con vari strumentisti, tra cui James Senese, figura fondamentale nella sua crescita musicale. L’anno vide anche l’incontro con Claudio Poggi della EMI Italiana, che scoprì il talento del cantautore e diede vita alla sua carriera discografica. Venne inciso un singolo contenente “Che calore” e “Fortunato“, seguito dall’album di debutto “Terra mia” (1977). Questo lavoro sottolineava il legame profondo di Daniele con le tradizioni napoletane e mediterranee.
Gli anni ’70 si conclusero con l’album Pino Daniele, in cui l’artista si allontanò dalle influenze della musica napoletana per abbracciare sonorità blues. L’album presentava brani diventati in seguito classici della sua produzione.
Negli anni Ottanta, Pino Daniele raggiunse una notorietà sempre maggiore come artista di rilievo. Nel 1980 ebbe l’occasione di suonare in apertura al concerto di Bob Marley allo Stadio San Siro, di fronte a una folla di circa 80.000 persone. Nello stesso anno pubblicò l’album “Nero a metà“, caratterizzato da un nuovo sound napoletano, un latin blues con radici mediterranee. Il titolo dell’album è un omaggio a Mario Musella, membro degli Showmen, recentemente scomparso, e descrive Pino Daniele come figlio di madre napoletana e padre nativo americano. L’album è stato incluso nella lista dei 100 migliori album italiani di tutti i tempi stilata dalla rivista Rolling Stone Italia.
Nel 1981, tenne un concerto a Napoli in Piazza del Plebiscito davanti a 200.000 persone, insieme a vari musicisti partenopei, segnando l’era del “Neapolitan Power“, un mix di tradizione e innovazione musicale con influenze blues, jazz, funk e rock. Nello stesso anno pubblicò il quarto album “Vai mo’“.
Il 1982 segnò l’inizio delle collaborazioni con musicisti internazionali. “Bella ‘mbriana“, album del 1982, vantava la partecipazione di Alphonso Johnson al basso e Wayne Shorter al sassofono soprano, entrambi del gruppo Weather Report. Nel 1983, produsse l’album “Common Ground” in collaborazione con Richie Havens e contribuì con due brani all’album di Gato Barbieri “Apasionado“.
Nel 1984, aprì lo show milanese di Carlos Santana e Bob Dylan e pubblicò l’album “Musicante“, un passo verso la world music che combinava sonorità mediterranee, melodie arabe e ritmi brasiliani. Lo stesso anno, pubblicò il suo primo album live chiamato “Sció live“. Nel 1985, uscì il settimo album in studio “Ferryboat“, seguito da “Bonne soirée” nel 1987, apprezzato per le sue sonorità internazionali.
Il 1988 vide la pubblicazione dell’album “Schizzechea with Love“, che vinse il premio Targa Tenco come miglior canzone in dialetto. Durante questo periodo, Pino Daniele si esibì in Europa con i concerti di “Night of the Guitar“. Il decennio si concluse con l’uscita dell’album “Mascalzone latino“, caratterizzato da sonorità completamente acustiche e forti richiami latini e mediterranei. Il brano d’apertura, “Anna verrà“, fu uno dei primi composti dall’artista completamente in italiano.
Negli anni Novanta, Pino Daniele ridusse i concerti per motivi di salute, ma nel 1991 ritornò nel mondo della musica con l’album “Un uomo in blues“, segnando un ritorno al blues e all’uso predominante della chitarra elettrica. Nello stesso anno, pubblicò “Sotto ‘o sole“, presentando brani come “Quando” e “O ssaje comme fa ‘o core“.
Nel 1992, durante una rara apparizione televisiva insieme a Massimo Troisi nel programma “Alta classe“, scherzarono sul loro modo di collaborare, ricordando la frase scherzosa “Massimo, ho scritto una canzone, mi fai un film?” in riferimento al brano “Quando” che era stato il tema principale di un film di Troisi. Daniele aveva già collaborato alla composizione musicale di due film di Troisi in passato.
La vita sentimentale di Daniele ebbe un cambiamento significativo, divorziando e sposando Fabiola Sciabbarrasi nel 1991. Nel 1993, tornò ad esibirsi regolarmente dal vivo, registrando e pubblicando l’album dal vivo “E sona mo’” dai concerti a Cava de’ Tirreni.
Nel 1994, fece parte di un tour con Eros Ramazzotti e Jovanotti, esibendosi insieme ma mantenendo set separati. L’anno successivo, collaborò con Pat Metheny in un tour in diverse città italiane come Roma, Torino e Milano.
La sua consacrazione commerciale arrivò con gli album “Non calpestare i fiori nel deserto” (1995) e “Dimmi cosa succede sulla terra” (1997). Con questi dischi, Daniele cambiò radicalmente il suo stile musicale, abbandonando influenze funky e il dialetto napoletano per abbracciare sonorità pop con forti influenze orientali e nordafricane, combinando il blues con le sue radici partenopee. “Non calpestare i fiori nel deserto” vendette oltre 800.000 copie e ottenne la Targa Tenco come miglior album dell’anno. “Dimmi cosa succede sulla terra” conquistò 10 dischi di platino, rimanendo in cima alle classifiche italiane per otto settimane consecutive e portando a casa premi come il Festivalbar 1997.
Il musicista chiuse il decennio con l’album “Come un gelato all’equatore“, un mix di sonorità elettroniche e jazz. Partecipò anche al concerto Pavarotti International, esibendosi in duetto con il tenore. L’anno successivo, fu ospite durante un tour di Zucchero Fornaciari all’Arena di Verona.
Negli anni Duemila, Pino Daniele continuò a esplorare nuove direzioni musicali e influenze culturali. Nel 2001, l’album “Medina” sottolineò le contaminazioni della tradizione nordafricana, con la partecipazione di vari artisti internazionali come Salif Keïta, Faudel, Omar Farouk Tekbilek e i 99 Posse. Canzoni come “Via Medina“, “Mareluna“, “Lacrime di sale” e “Senza ‘e te” rappresentano il riconoscimento dell’identità partenopea, anche attraverso la lingua napoletana.
Nel 2004, con l’album “Passi d’autore“, Daniele esplorò sonorità diverse, abbandonando le influenze mediterranee per abbracciare un percorso più sperimentale, arricchito dalla presenza del Peter Erskine Trio e dalle influenze barocche.
Il 2005 vide la pubblicazione del singolo “It’s Now or Never“, una celebre cover inglese di ‘O sole mio, introducendo l’album “Iguana Cafè“, che presentava collaborazioni con musicisti come Naná Vasconcelos e Karl Potter. In quell’anno, dopo 25 anni, Daniele, James Senese e Tony Esposito si ritrovarono sullo stesso palco.
Nel 2006, il tour condiviso con Fiorella Mannoia, Francesco De Gregori e Ron venne immortalato nell’album e DVD “In tour“, pubblicato tramite la Blue Drag, un’etichetta discografica indipendente fondata dallo stesso Daniele e suo figlio.
Due anni dopo, Daniele lanciò “Il mio nome è Pino Daniele e vivo qui“, un album che mescolava la tradizione partenopea con ritmi latino-americani, coinvolgendo artisti come Giorgia, Tony Esposito e Alfredo Paixão. Il relativo tour attraversò l’Italia, concludendosi al Palalottomatica di Roma, dove si esibì insieme a Giorgia e alla cantante israeliana Noa.
Nel 2008, Daniele si unì a vecchi amici per formare un gruppo simile al “Neapolitan Power“, registrando un triplo CD intitolato “Ricomincio da 30“. L’8 luglio 2008, tornò a esibirsi trionfalmente in Piazza del Plebiscito con numerosi ospiti e l’evento fu trasmesso in diretta televisiva.
Nel 2009, pubblicò l’album “Electric Jam“, con il singolo “Il sole dentro di me” in duetto con il rapper J-Ax. Organizzò anche l’Electric Jam Europen tour, che si concluse a Capri. Inoltre, si esibì per la prima volta all’Apollo Theater di New York e tenne un concerto a Toronto.
Negli anni duemiladieci, Pino Daniele continuò a lasciare il segno nel panorama musicale internazionale. Nel 2010, partecipò al Crossroads Guitar Festival di Eric Clapton a Chicago, esibendosi con Joe Bonamassa e Robert Randolph. Lo stesso anno, pubblicò il suo ventiduesimo album in studio, “Boogie Boogie Man“, caratterizzato da duetti con Mina, Franco Battiato, Mario Biondi e J-Ax.
Nel 2011, Daniele si esibì con Eric Clapton davanti a una folla di 16.000 persone allo stadio di Cava de’ Tirreni e fu ospite di Zucchero Fornaciari durante il Chocabeck World Tour allo Stadio Olimpico di Roma.
Il 2012 vide il lancio del suo nuovo lavoro, “La grande madre“, che vantava collaborazioni con vari musicisti di prestigio. Daniele intraprese un tour per promuovere l’album, toccando città italiane e mete internazionali come New York, Boston e Washington.
Nel 2013, partecipò a un concerto tributo a Lucio Dalla, eseguendo il brano “Caruso“. Nel 2014, annunciò un tour in cui eseguì integralmente l’album “Nero a metà“, suonando all’Arena di Verona con membri della formazione originale e duettando con vari artisti come Elisa, Mario Biondi, Fiorella Mannoia, Emma e Francesco Renga. Il tour continuò in varie città italiane, concludendosi con un’esibizione a Courmayeur per il programma televisivo “L’anno che verrà“. Questa fu l’ultima esibizione di Pino Daniele, un modo memorabile per chiudere un capitolo importante della sua carriera.
Pino Daniele è venuto a mancare la sera del 4 gennaio 2015 a causa di seri problemi cardiaci, colpito da un infarto presso la sua villa in Toscana. Anche se trasportato all’ospedale Sant’Eugenio di Roma, non è stato possibile salvarlo e la sua morte è stata dichiarata alle 22:45.
La sua scomparsa ha suscitato un’ondata di commozione, soprattutto a Napoli, dove circa 100.000 persone si sono riunite in Piazza del Plebiscito il 6 gennaio per ricordarlo e cantare le sue canzoni. I funerali sono stati organizzati in due fasi: una cerimonia mattutina al Santuario della Madonna del Divino Amore a Roma e, la sera, un’altra cerimonia in Piazza del Plebiscito a Napoli, presieduta dal Cardinale di Napoli Crescenzio Sepe e partecipata da circa centomila persone.
La sua morte ha provocato reazioni intense nel mondo della musica e dello spettacolo, con numerosi omaggi da parte di amici e colleghi, tra cui Eric Clapton, Zucchero Fornaciari, Vasco Rossi, e molti altri.
Le ceneri di Pino Daniele sono state esposte nella Sala dei Baroni del Maschio Angioino a Napoli per dieci giorni affinché la città potesse rendergli omaggio. Successivamente, sono state tumulate nel cimitero di Magliano in Toscana.
La città di Napoli ha reso omaggio al cantautore intitolandogli una via vicino alla sua casa natale, mentre la Rai ha dedicato uno speciale nel primo anniversario della sua morte nel 2016.
Inoltre, è stata inaugurata un’esposizione permanente, chiamata “Pino Daniele Alive“, presso il Museo della pace – MAMT, mentre a tre anni dalla morte è stato pubblicato un singolo inedito, “Resta quel che resta“.
Nel 2019, durante il Festival di Sanremo, è stato assegnato a Daniele il premio alla carriera e alla memoria, ritirato dalle sue figlie. Nello stesso anno, Poste Italiane ha emesso un francobollo in suo onore.
La vita personale
Pino Daniele è nato nel Quartiere Porto di Napoli ed è il primogenito di sei figli. Dopo essersi diplomato in ragioneria, ha imparato a suonare la chitarra da autodidatta e ha formato il gruppo Batracamiomachia con un compagno di classe. È diventato noto come bassista dei Napoli Centrale, dove ha conosciuto l’amico James Senese. Insieme a lui ha scritto album come “Nero a metà” e “Vai mò“. Pino Daniele ha scritto canzoni che hanno fatto la storia, come “Napul è“, che ha composto a soli 18 anni. Altre sue famose composizioni includono “Na tazzulella e caffè“, “Je so pazzo” e “Chi tene ‘o mare“.
Le storie d’amore nella sua vita:
La prima moglie di Pino Daniele è stata Dorina Giangrande, che ha collaborato come corista nei suoi album “Terra mia” e “Un uomo in blues“. Anche lei napoletana, è cresciuta tra le vie del centro della città. Dal loro matrimonio sono nati 2 figli, Alessandro e Cristina.
Dopo il divorzio da Dorina Giangrande, Pino Daniele si è risposato nel 1991 con Fabiola Sciabbarrassi. Dal loro amore sono nati i figli Sara, Sofia e Francesco. In passato ha lavorato nel settore della moda, mentre oggi si occupa di consulenze per le produzioni artistiche di Rai e Mediaset. Nonostante stia cercando di ricominciare una nuova relazione, non ha mai dimenticato Pino. Ha persino scritto un libro in cui ricorda il marito scomparso, dal titolo “Resta l’amore intorno“.
Amanda Bonini è stata l’ultima compagna di vita di Pino Daniele durante gli ultimi 2 anni della sua vita. Per lei, il cantautore non ha esitato a lasciare la seconda famiglia nel 2014, anche se la separazione non è stata completamente consensuale. Insieme hanno aperto un ristorante in Toscana e lei è stata al suo fianco nel giorno della sua improvvisa scomparsa.
La malattia e la morte
Negli anni Ottanta, Pino Daniele aveva seri problemi al cuore. Aveva subito 4 interventi di angioplastica e veniva seguito da un cardiologo. Purtroppo, è deceduto a causa di un infarto nella serata del 3 gennaio 2015, mentre si trovava nella sua casa di Orbetello insieme alla compagna Amanda Bonini. Aveva chiesto di essere portato a Roma per consultare il suo medico di fiducia, ma non è riuscito a completare l’ultima visita. Il suo decesso è stato dichiarato alle 2.45 del 4 gennaio 2015.
La band di Pino Daniele
La band di Pino Daniele è stata una delle più importanti e influenti della musica italiana. Insieme a Pino Daniele, i membri della band hanno contribuito a creare un sound unico, che ha fuso la musica napoletana con il jazz, il rock e la fusion. La collaborazione tra Pino Daniele e i membri della sua band ha prodotto alcuni dei brani più iconici della musica italiana, tra cui “Napule è“, “Je so’ pazzo“, “E mo’ chiagne“, “Quanno chiagne ‘o cora” e “A me me piace o blues“.
I membri della band, che hanno collaborato con Pino Daniele in diversi periodi della sua carriera, sono:
- Tullio De Piscopo: batterista noto per la sua versatilità e abilità nel jazz, fusion e pop. Ha una lunga carriera e ha suonato con numerosi artisti internazionali.
- James Senese: sassofonista. È noto per il suo stile distintivo, che spazia dal jazz al blues e alla musica napoletana.
- Rino Zurzolo: bassista, noto per la sua padronanza sia del basso elettrico che del contrabbasso. Ha contribuito in modo significativo al sound unico di Pino Daniele.
- Joe Amoruso: tastierista e compositore che ha collaborato con Pino Daniele nella creazione di alcune delle sue canzoni più iconiche. Ha contribuito a definire il sound della band.
- Ernesto Vitolo: tastierista che ha portato le sue abilità musicali alla band di Pino Daniele, contribuendo alla creazione di arrangiamenti sofisticati e coinvolgenti.
- Tony Esposito: percussionista noto per la sua maestria nel suonare una vasta gamma di strumenti a percussione. Ha aggiunto un elemento ritmico e percussivo distintivo alla musica di Pino Daniele.
- Naco (Gennaro Della Volpe): percussionista noto per le sue abilità nel creare ritmi coinvolgenti e complessi. Ha contribuito a dare una profondità e una dimensione ritmica alla musica di Pino Daniele.
Discografia di Pino Daniele
Album in studio
1977 – Terra mia
1979 – Pino Daniele
1980 – Nero a metà
1981 – Vai mo’
1982 – Bella ‘mbriana
1984 – Musicante
1985 – Ferryboat
1987 – Bonne soirée
1988 – Schizzechea with Love
1989 – Mascalzone latino
1991 – Un uomo in blues
1991 – Sotto ‘o sole
1993 – Che Dio ti benedica
1995 – Non calpestare i fiori nel deserto
1997 – Dimmi cosa succede sulla terra
1999 – Come un gelato all’equatore
2001 – Medina
2004 – Passi d’autore
2005 – Iguana cafè – Latin blues e melodie
2007 – Il mio nome è Pino Daniele e vivo qui
2009 – Electric Jam
2012 – La grande madre
Album dal vivo
1984 – Sció live
1993 – E sona mo’
2001 – I concerti live @ RTSI
2002 – Concerto Medina Tour 2001
2003 – In tour (con Francesco De Gregori, Fiorella Mannoia e Ron)
2013 – Tutta n’ata storia – Vai mo’ – Live in Napoli
2015 – Nero a metà Live
Raccolte
1986 – Musica musica
1990 – Tra musica e magia
1995 – Passa ‘o tiempo e che fa – I primi anni
1997 – Voglio ‘o mare
1998 – Yes I Know My Way
2000 – Studio Collection, Le origini
2000 – Napule è
2002 – Amore senza fine
2004 – The Platinum Collection
2005 – Studio Collection
2006 – Pino Daniele D.O.C.
2006 – Tutto Daniele – Che male c’è
2008 – Ricomincio da 30
2008 – The Platinum Collection: The Early Years
2008 – I grandi successi – Pino Daniele
2010 – Boogie Boogie Man
2011 – Capriccio napoletano
2016 – Bagaglio a mano
2018 – Le corde dell’anima – Studio & Live
Colonne sonore
Pino Daniele ha composto le colonne sonore di diversi film, inclusi tre film di Massimo Troisi: “Ricomincio da tre”, “Le vie del Signore sono finite” e “Pensavo fosse amore… invece era un calesse”.
Ha firmato le musiche per “La mazzetta” (1978) di Sergio Corbucci, “Se lo scopre Gargiulo” (1988) di Elvio Porta, “Amore a prima vista” (1999) di Vincenzo Salemme e “Opopomoz” (2003), un film d’animazione di Enzo D’Alò.
Nel film “Mi manda Picone” (1983) di Nanni Loy, ha composto “Assaje”, cantata dalla protagonista Lina Sastri, mentre altre musiche del film sono di Tullio De Piscopo.
Due brani tratti da un suo concerto alla Mostra d’Oltremare a Napoli nel 1984 sono stati utilizzati per aprire e chiudere il film “Blues metropolitano” (1984): “Yes I Know My Way” e “Lazzari felici”.
“Je so’ pazzo” è stata usata come colonna sonora per il sogno di uno dei Tre fratelli nel film di Francesco Rosi (1981) e è stata presente anche in “Maradona – La mano de Dios” di Marco Risi (2006) quando Maradona arriva a Napoli.
Il madrigale “Disperata vita” è stato inserito nella colonna sonora di “Fame chimica” (2003) di Antonio Bocola e Paolo Vari.
Daniele ha composto la colonna sonora di “La seconda volta non si scorda mai” (2008) con Alessandro Siani e Siani ha ripreso la collaborazione con il brano “Uè Man!” nel film “Il principe abusivo” (2013).
Paolo Sorrentino ha incluso la canzone “Napule è” nella scena conclusiva del suo film “È stata la mano di Dio” (2021).
Singoli promozionali e per juke box
1976 – Ca calore (EMI – 3C 000-70079)
1977 – Na Tazzulella ‘E Cafè (EMI – 3C 000 – 79009)
1979 – Je So’ Pazzo (EMI – EMI-000-79067)
1980 – I Say I’ Sto Ccà (EMI – 3C 000 – 79118)
1980 – Nun me scuccià (EMI – 3C 000 – 79134)
1982 – Tutta nata storia/Io vivo come te (EMI – 3C 000-79217 – promo)
1982 – Have you seen my shoes (EMI – 3C 000-79183)
1984 – Keep on movin’ (Bagaria – 3C 000-1792807)
1988 – Bonne Soirée (EMI – 40 1793306 – promo)
1988 – Tell me now (EMI – 00 1793487)
1990 – O scarrafone (CGD – yd 760)
1991 – Quando (CGD – YD 768)
1993 – Che Dio ti benedica (CGD – 060000777 -7)
1993 – Questa primavera (CGD – 0140 15481-2)
1995 – Resta…resta cu ‘mme (CGD – 060000798-7)
1995 – Se mi vuoi (CGD East West – 0140 15536 – 2 – versione solista)
1995 – Io per lei (CGD East West – 0140 15517 – 2)
1997 – Che male c’è (CGD East West – 060000817 – 7)
1997 – Dubbi non ho (CGD East West – 060000819-7 1N)
1997 – Stare bene a metà (CGD East West – PRCD 000897)
1997 – Dubbi non ho (CGD East West – PRCD 000616)
1998 – Amore senza fine (CGD East West – 060000828-7)
1998 – Senza peccato (CGD East West – 3984 24270-0)
1998 – Amore senza fine (CGD East West – PRCD 001065)
1998 – Senza peccato (CGD East West PRCD1305 – 7″ e 12″)
1999 – Cosa penserai di me (CGD East West – 060000840-7)
1999 – Neve al sole (CGD East West – 060000835 – 7)
2001 – Gente di frontiera (RCA – 74321842327)
2001 – Senza ‘e te/Lettera dal cuore (BMG Ricordi S.p.A. – 74321903832)
2001 – Sara (BMG Ricordi S.p.A. – 74321856402)
2001 – Gente di frontiera (BMG Ricordi S.p.A. – 74321833242)
2001 – Tempo di cambiare (BMG Ricordi S.p.A. – 74321844162)
2004 – Pigro (BMG Italy – PROMO040010)
2004 – Isola grande (BMG Italy)
2004 – Tango della buena suerte (BMG Italy)
2006 – Narcisista in azione (Sony BMG Music Entertainment – 82876788362)
2007 – Vento di passione (Sony BMG Music Entertainment 88697091542 – con Giorgia)
2007 – Rhum and coca
2008 – Anema e core
2008 – ‘O munn va/L’ironia di sempre/Acqua ‘e rose
2009 – Il sole dentro di me (con J-Ax)
2009 – Dimentica
2010 – Boogie Boogie Man
2012 – Melodramma
2012 – Niente è come prima
2012 – Due scarpe
2013 – Non si torna indietro
2015 – A testa in giù (Live Version)
2018 – Resta quel che resta
Discografia estera
Singoli
1984 – Keep on Movin’ (Polydor 881 508-7 – Francia)
1984 – Yes I Know My Way (Polydor, Bagaria, 817 871-1, Francia; Blanco y Negro MX-119, Spagna)
1988 – Tell Me Now/Al Capone (EMI Electrola 060-20 3281 6-7 – Germania, EMI P 209, Spagna)
Singoli promozionali
1988 – Jesce juorno/Tell Me Now (Bagaria – 086 2028612 – Svizzera)
Collaborazioni
2016 – One Day (tutto prende un senso) (con Biagio Antonacci)
Brani scritti per altri artisti
1980 – Un po’ di tutto e Buongiorno anche a te (Loredana Bertè)
1983 – Common Ground (Richie Havens)
1990 – Io dal mare da Oltre (Claudio Baglioni)
1991 – In questa città (Loredana Bertè)
1991 – Pinocchio (Heather Parisi)
1992 – Canzone di Laura (Fabio Concato)
1993 – Gli amori della vita mia (Joe Barbieri)
1995 – Il gatto e il topo (Irene Grandi)
1997 – Mangio troppa cioccolata (Giorgia)
1998 – Virus (Joe Barbieri)
2009 – Silviaprile (Silvia Aprile)
2015 – Da che parte stai? (Clementino)
Le canzoni più famose di Pino Daniele
Napule è: Una delle canzoni più iconiche di Pino Daniele, celebra la bellezza e l’anima di Napoli.
Je so’ pazzo: Un brano che riflette la passione e la vitalità di Pino Daniele.
Quanno chiove: Una canzone emozionante che riflette sulle emozioni e gli stati d’animo legati alla pioggia.
Sara: Una canzone d’amore che è diventata una delle più amate di Pino Daniele.
Terra mia: Questo brano è un inno alla terra e alla cultura napoletana.
Senza ‘e te: Una canzone romantica che esprime sentimenti profondi di amore e mancanza.
Yes I Know My Way: Una delle canzoni più note di Pino Daniele, che presenta una combinazione di sonorità blues e napoletane.
Che Dio ti benedica: Una toccante canzone che esprime sentimenti di affetto e gratitudine.
A me me piace ‘o blues: Un brano che fonde il blues con le sonorità tipiche della tradizione partenopea.
Dubbi non ho: Una delle canzoni più conosciute di Pino Daniele, caratterizzata da una melodia accattivante.
Io per lei: Una canzone che esprime sentimenti profondi e autentici verso una persona amata.
Amore senza fine: Un inno all’amore eterno e senza limiti.
O scarrafone: Una canzone che celebra il carattere forte e indomabile del protagonista.
Je sto vicino a te: Un brano che esprime la vicinanza e il supporto verso una persona cara.
Tu dimmi quando: È una ballata romantica che esprime un sentimento di attesa e desiderio di condividere momenti speciali con la persona amata.