Ad una maestra in provincia di Oristano è stato sospeso lo stipendio e l’attività lavorativa per aver fatto recitare in classe l’Ave Maria e il Padre Nostro
Ad una maestra in provincia di Oristano è stato sospeso lo stipendio e l’attività lavorativa per aver fatto recitare in classe l’Ave Maria e il Padre Nostro. Mi viene da pensare: figuriamoci se fosse stato approvato il ddl Zan, mo starebbe in galera.
Mi sono imbattuto nella parole di questo articolo del Fatto Quotidiano a firma di un tizio ateo.
In pratica, secondo questo tizio la maestra non doveva solo essere sospesa ma proprio licenziata. E poi da la sua spiegazione e cioè che chi crede in Dio è un coglione, confondendo la laicità con l’ateismo. Laicità vuol dire rispettare tutti, non vuol dire che io non devo credere in Dio e professare la mia fede perché una sparuta minoranza con un po’ di potere e denaro rompe il C.
Secondo questo tizio la scuola dovrebbe indottrinare la gente a non credere in Dio, così da diventare come i paesi dell’ex Unione Sovietica.
Questi sono i tizi che appena hanno un problema, dopo che le hanno provate tutte, provano l’ultima possibilità, Dio, e poi si incazzano perché non li ha aiutati. Che credono alla fortuna e alla sfortura. Sono quelli che vanno dalle cartomanti, che credono alle stronzate dell’oroscopo, o che si toccano le palle per scaramanzia.
Ovviamente mi auguro che la dirigente scolastica venga cacciata a calci nel culo da quella scuola ma purtroppo non accadrà.
Purtroppo è ricominciata la persecuzione dei cristiani anche in Europa.