Di recente è uscita un’intervista di Papa Francesco dove parla, tra le altre cose, dell’omosessualità
Di recente è uscita un’intervista di Papa Francesco dove parla, tra le altre cose, dell’omosessualità. Ci sono sia agenzie di stampa che video. Ora non so se le agenzie di stampa enfatizzano cose piuttosto che altre, o se le traduzioni dei video non sono veritiere al 100%, ma sta di fatto che il Papa ha detto che l’omosessualità non è un crimine ma un peccato. Quindi facciamo questa riflessione.
Per un cristiano il peccato è più grave del crimine. Punto. In pratica, se sulla Terra commetti un crimine rischi di essere condannato ad una pena (che può essere pagare una multa o andare in carcere). Se, invece, commenti un peccato rischi di andare all’inferno. Direi che è decisamente più grave andare all’inferno che pagare un multa.
Ora, ovviamente, il Papa si riferiva a quei paesi che addirittura puniscono con la pena di morte chi è gay. Quindi, giustamente, il Papa dice che non si può punire o addirittura uccidere qualcuno perché è gay. Fin qui ci sta. Però mi è sembrata debole la parte che riguarda il peccato.
Peccare è infinitamente più grave che commettere un crimine (per i credenti) perché nel primo caso vai all’inferno, ed è per sempre.
Non mi è piaciuta nemmeno la parte in cui ammonisce quei vescovi che condannano l’omosessualità. Papa, spiritualmente parlando l’omosessualità è da condannare, come lo è la transessualità.
Se Dio è perfetto, non può aver sbagliato mettendo un uomo nel corpo di una donna e viceversa, ne può aver detto “andate a moltiplicatevi” per poi dire che l’omosessualità va bene.
Quando il Papa dice che bisognerebbe che gli Stati adottassero delle leggi per tutelare le persone omossessuali sta in pratica sostenendo che ci vorrebbero delle leggi che tutelano il peccato. Mi sembra una cosa assurda.