Il blues ha origine tra le comunità afroamericane del sud degli Stati Uniti, derivando dai canti di lavoro degli schiavi. Il jazz, invece, deriva dal blues ed è influenzato da altri stili musicali come ragtime e musica europea (si contraddistingue per la sua natura improvvisata)
Il blues è un genere di canto afro-americano nato nella seconda metà dell’Ottocento, originato dai canti degli schiavi neri nelle piantagioni del sud degli Stati Uniti. Il termine “blues” deriva dall’espressione inglese “to feel blue“, che significa sentirsi malinconico. Questo genere musicale ha radici nel repertorio vocale del folklore africano e, a contatto con la cultura musicale dei bianchi, ha assunto una struttura armonica, mantenendo però l’incertezza modale tipica dei canti centro-africani.
Verso la fine dell’Ottocento, il blues ha iniziato a includere una componente strumentale. Questa evoluzione, combinata con altri ritmi, ha portato alla nascita del jazz tra il 1910 e il 1915. Il jazz si distingue per il suo ritmo marcato, l’uso della sincope e l’improvvisazione dei solisti, che esprimono la loro ispirazione e il loro stato d’animo attraverso la musica in quel preciso momento.
Origini di blues e jazz
Il blues ha le sue origini tra le comunità afroamericane del sud degli Stati Uniti alla fine del XIX secolo, derivando dai canti di lavoro degli schiavi. La sua vocalità è spesso ruvida, esprimendo dolore, sofferenza, ma anche speranza e resilienza. La struttura musicale è semplice, basata su una progressione di accordi di 12 battute e melodie vocali.
Il jazz, invece, ha origine all’inizio del XX secolo nelle città di New Orleans, Chicago e New York. Derivato dal blues e influenzato da altri stili musicali come il ragtime e la musica europea, si contraddistingue per la sua natura improvvisata. I musicisti jazz si esibiscono in virtuosismi strumentali e creano melodie complesse, spesso basate su scale modali e armonie.
Entrambi i generi hanno avuto un’influenza significativa sul rock, il pop e il soul moderno. L’eredità del blues e del jazz è evidente nelle opere di artisti come B.B. King, John Coltrane, Jimi Hendrix e Aretha Franklin.
Ascoltare e riconoscere questi generi significa immergersi in due storie affascinanti, intrise di culture vibranti e approcci diversi alla musica. Tuttavia, entrambi condividono la capacità di arricchire l’anima attraverso la loro espressione unica.
Cos’è il blues
Il blues è un genere musicale afroamericano che ha avuto origine nel sud degli Stati Uniti alla fine dell’Ottocento. Il blues si è sviluppato a partire dalle canzoni spirituali e dalle ballate folk afroamericane, ed è caratterizzato da una struttura di canzone standard che consiste in tre o quattro strofe di testo seguite da un ritornello.Il blues si basa sull’utilizzo degli accordi di tonica, dominante e sottodominante, e spesso utilizza il bend (una tecnica di improvvisazione che consiste nel piegare la nota) e il slide (una tecnica di improvvisazione che consiste nel far scorrere il dito sulla corda). Il blues spesso evoca emozioni introspettive e personali, e può trattare argomenti come il dolore, la solitudine e il desiderio.
Il blues ha avuto un’enorme influenza su molti altri generi musicali, come il jazz, il rock and roll e il soul, e ha contribuito a plasmare la cultura musicale degli Stati Uniti e del mondo intero.
Cos’è il jazz
Il jazz è un genere musicale originario di New Orleans che ha avuto origine all’inizio del Novecento. Il jazz si è sviluppato a partire dalle canzoni spirituali e dalle ballate folk afroamericane, e si basa sull’improvvisazione, ovvero la creazione di melodie e soli sulla base di un tema o di una progressione di accordi.Il jazz utilizza spesso accordi più complessi e progressioni di accordi più elaborate rispetto al blues, e include anche elementi come introduzioni, interludi e solo. I gruppi di jazz spesso includono una sezione di fiati, come trombe, saxofoni e clarinetti, e utilizzano strumenti a percussione come il pianoforte, il basso e la batteria per creare il loro suono caratteristico.
Il jazz è stato influenzato da molti altri generi musicali, come il blues, il ragtime e il gospel, e ha dato origine a molti sottogeneri, come il jazz tradizionale, il bebop, il cool jazz e il jazz fusion. Il jazz è considerato uno dei generi musicali più importanti e influenti del XX secolo, e ha avuto un’enorme influenza sulla cultura musicale di tutto il mondo.
Differenze tra blues e jazz
La differenza storica tra jazz e blues risiede principalmente nelle loro caratteristiche distintive, nonostante entrambi abbiano radici nella tradizione della musica popolare afroamericana.Il blues, derivato dalla sofferenza e dalla fatica degli schiavi neri durante la seconda metà del 1800, esprimeva il lato oscuro della vita attraverso testi che parlavano di lavoro duro, amori perduti e difficoltà finanziarie. La sua struttura semplice, basata su 12 battute e giri armonici, lo distingueva come il primo genere di musica leggera ad essere rivolto al popolo.
Il jazz, sviluppatosi successivamente, era una forma musicale più complessa e sperimentale, che incorporava improvvisazioni, variazioni di ritmo e una vasta gamma di strumenti. Originariamente strumentale, il jazz ha visto una continua evoluzione nel corso del tempo, culminando nel free jazz degli anni ’60.
Entrambi i generi hanno generato numerosi sottogeneri nel corso degli anni, come l’acid blues, il blues rock, il free jazz e la fusion. Tuttavia, entrambi hanno contribuito in modo significativo allo sviluppo della musica contemporanea, influenzando direttamente il rock ‘n’ roll e altri generi musicali.
Alcune delle principali differenze tra il blues e il jazz:
- Origini: Il blues ha avuto origine nel sud degli Stati Uniti durante la fine dell’Ottocento, mentre il jazz ha avuto origine a New Orleans nei primi del Novecento.
- Struttura: Il blues ha una struttura più semplice rispetto al jazz, con una forma di canzone standard che consiste in tre o quattro strofe di testo seguite da un ritornello. Il jazz, d’altra parte, ha una struttura più flessibile e può includere elementi come introduzioni, interludi e solo.
- Armonia: L’armonia del blues è spesso più semplice rispetto a quella del jazz, con un focus sugli accordi di tonica, dominante e sottodominante. Il jazz, d’altra parte, utilizza spesso accordi più complessi e progressioni di accordi più elaborate.
- Improvvisazione: L’improvvisazione è un elemento chiave del jazz, con i musicisti che spesso si esibiscono in solo improvvisati sulla base di un tema o di una progressione di accordi. Nel blues, l’improvvisazione è meno comune e spesso si basa su un repertorio di frasi e pattern ben definiti.
- Strumentazione: I gruppi di jazz spesso includono una sezione di fiati, mentre i gruppi di blues spesso si basano su chitarra, basso e batteria.
- Atmosfera: Il blues spesso evoca emozioni introspettive e personali, mentre il jazz spesso è più celebrativo e gioioso.
Jazz, Blues e luoghi comuni
Il Jazz e il Blues sono generi musicali afro-americani, ma non nel senso comune di “appartenenti alla popolazione americana di origine africana“. Sono piuttosto una fusione tra le tradizioni musicali africane e quelle europee. Il Jazz non discende direttamente dal Blues, ma si sviluppa da molteplici influenze. Le blue notes, ovvero la “terza minore, la settima minore e la quinta diminuita“, hanno un significato bluesistico solo se considerate in particolari concatenazioni intervallari e sovrapponendosi a precisi accordi.
Il Jazz, nato all’inizio del Novecento, è il risultato di varie forme musicali sviluppatesi negli Stati Uniti nel corso dell’Ottocento, grazie alle interazioni tra le generazioni di africani deportati e la cultura americana di origine europea. Il worksong, lo spiritual e il ragtime sono stati particolarmente importanti per la formazione del Jazz. Gli spiritual sono influenzati dagli inni e canti sacri europei, mentre il ragtime ha derivazioni da minuetti, polche e mazurche ottocentesche.
Gli strumenti utilizzati nel Jazz e nel Blues sono di origine occidentale. In Africa non esisteva l’armonia come intesa in Occidente; la musica africana era principalmente basata su canti eterofonici e percussioni. Questo patrimonio musicale africano si è amalgamato con le tradizioni europee trovate dai neri nel continente americano.
Il Blues, contemporaneo al Jazz, è una semplificazione individualistica dei corali worksong e spiritual. Nonostante le influenze reciproche tra Jazz e Blues, i due generi non sono indissolubilmente legati; esistono forme di Jazz senza Blues e viceversa. Anche i ritmi base del Blues (e del Jazz) derivano più dalle tradizioni europee che africane. Il ritmo shuffle del Blues, per esempio, si ritrova nelle marce americane, come la Semper Fidelis March del 1888 di John Philip Sousa.
La melodia del Blues si basa soprattutto sulla scala pentatonica minore con intonazioni variabili, mentre l’effetto blues si ottiene dalla sovrapposizione di questa scala a un accordo maggiore. L’armonia del Blues si fonda su tre accordi maggiori/dominante in relazione I/IV/V, con variazioni nelle battute finali. Il ritmo è spesso 4/4 terzinato e la forma è circolare e minimale, con una struttura di 12 misure ripetute ciclicamente.
Il timbro nel Blues è caratterizzato da una variabilità espressiva individuale, ottenuta forzando le potenzialità degli strumenti per approssimare l’espressione vocale. Questo contribuisce a una pronuncia musicale unica per ogni esecuzione.
Nel corso del Novecento, Jazz e Blues hanno rappresentato una grande novità musicale, risultando dalla fusione tra la musica europea e le influenze africane. Questa combinazione ha portato alla nascita di molti generi e stili musicali moderni, grazie alla flessibilità ritmica e alle innovazioni introdotte dagli afroamericani.
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