Il Conte di Montecristo di Alexandre Dumas

“Il conte di Montecristo” è un romanzo che narra la travagliata vicenda di Edmond Dantès, un giovane marinaio, primo ufficiale di bordo della nave Le Pharaon

Il Conte di Montecristo di Alexandre Dumas
Il Conte di Montecristo di Alexandre Dumas. “Il conte di Montecristo” è un romanzo che narra la travagliata vicenda di Edmond Dantès, un giovane marinaio di diciannove anni, primo ufficiale di bordo della nave commerciale Le Pharaon. La storia inizia nel 1815, nel momento in cui Napoleone Bonaparte abbandona l’isola d’Elba e il regno di Luigi XVIII inizia. In questo contesto, Dantès sbarca a Marsiglia con il sogno di fidanzarsi con Mercedes, la sua amata donna catalana, ma finisce tradito da gelosi “amici” che lo accusano ingiustamente di cospirazione bonapartista.

Incarcerato nel Castello d’If al largo di Marsiglia, Dantès affronta 14 anni di prigionia, periodo segnato dalla solitudine e dalla disperazione più nera. Tuttavia, la sua sorte cambia quando fa amicizia con l’abate Faria, un altro prigioniero che lo istruisce segretamente e gli rivela l’esistenza di un tesoro nascosto sull’isola di Montecristo. Dopo la morte dell’abate, Dantès riesce finalmente a fuggire, prendendo possesso del tesoro e trasformandosi nel potente e misterioso conte di Montecristo.

Sotto le spoglie del conte e attraverso altre identità, come l’abate Busoni e Lord Wilmore, Dantès intraprende una vendetta metodica contro coloro che lo hanno tradito, manipolando le loro vite e infliggendo loro le stesse sofferenze che ha subito lui. Nel frattempo, ricompensa coloro che gli sono rimasti fedeli, garantendo loro felicità e libertà.

Ambientato tra l’Italia, la Francia e le isole del Mediterraneo durante un periodo che va dal 1815 al 1838, il romanzo offre non solo una storia avvincente, ma anche uno spaccato della storia europea del XIX secolo. La sua trama ricca di emozioni e il suo ritratto della giustizia e della vendetta continuano a catturare l’attenzione dei lettori da oltre 180 anni, confermandolo come un classico amato in tutto il mondo.

Trama

Nel 1815, a Marsiglia, durante la Restaurazione Borbonica, Edmond Dantès, giovane marinaio della nave Pharaon, è sul punto di diventare capitano e sposare Mercédès. Danglars, scrivano della nave, invidioso, tramano contro di lui. Con l’aiuto di Fernand Mondego e Gaspard Caderousse, scrivono una lettera anonima accusandolo di essere un agente bonapartista. Villefort, magistrato, emette un ordine di arresto, desiderando legarsi alla famiglia Saint-Méran e proteggere il padre bonapartista.

Dantès è imprigionato nel Castello d’If, dove incontra l’abate Faria. Con l’aiuto di quest’ultimo, scopre il complotto e giura vendetta. Faria, prima di morire, rivela a Dantès l’esistenza di un tesoro sull’isola di Montecristo. Dantès scappa, sostituendosi al cadavere di Faria e raggiungendo l’isola.

Dopo 14 anni, libero e ricco grazie al tesoro, Dantès torna a Marsiglia col nome di Conte di Montecristo per vendicarsi. Assumendo diverse identità, ottiene informazioni sui congiurati e compie buone azioni per i leali. Dopo 10 anni, attua la vendetta: Mondego si suicida, Villefort impazzisce e Danglars viene rovinato e perdonato dopo il pentimento.

Personaggi
Edmond Dantès

Edmond Dantès è il protagonista del romanzo “Il Conte di Montecristo” di Alexandre Dumas. A 19 anni, è un abile marinaio destinato a diventare capitano della nave mercantile Pharaon. Il suo destino prende una svolta tragica quando viene accusato ingiustamente di essere un agente bonapartista e arrestato. Trascorre 14 anni in prigione, ma riesce a evadere e diventa il Conte di Montecristo. Durante la sua prigionia, scopre un tesoro sull’isola di Montecristo, diventandone il proprietario.

Il Conte di Montecristo è la nuova identità assunta da Edmond per compiere la sua vendetta contro coloro che lo hanno tradito. Sotto il nome di signor Zaccone, è un nobile italiano ricco e misterioso, circondato da un’aura di segretezza. Ha una grande ricchezza e un passato apparentemente nobile, ma è determinato a vendicarsi.

Lord Wilmore è un alter ego di Edmond, un nobile inglese che compie azioni di generosità e altruismo, in netto contrasto con la vendetta del Conte di Montecristo.

Sindbad il marinaio è un personaggio utilizzato da Edmond per salvare la famiglia Morrel dalla bancarotta, dimostrando la sua abilità nel manipolare le situazioni.

L’abate Giacomo Busoni è un’identità religiosa assunta da Edmond in alcune circostanze, sfruttando l’autorità apparente di un abate siciliano. Ogni identità di Edmond contribuisce alla trama intricata e alle vendette che costellano il romanzo.

I servitori del Conte

Giovanni Bertuccio è l’intendente e braccio destro del Conte, rispettato per la sua abilità nell’eseguire gli ordini. In passato, giurò vendetta contro Gérard de Villefort per l’assassinio del suo fratello. Dopo averlo pugnalato, scopre un neonato nella casa di Villefort e lo salva, crescendolo in Corsica con il nome di Benedetto.

Haydée, principessa albanese, fu salvata dal Conte dalla schiavitù e diventerà la sua futura sposa. Figlia del Pascià di Giannina, ridotta in schiavitù da Fernand Mondego, viene comprata dal Conte a Costantinopoli. Nonostante l’abbia acquistata come schiava, il Conte la tratta con rispetto, suscitando in Haydée gratitudine e poi amore.

Alì è il fedele servitore del Conte, muto e devoto. Dantès lo salvò in Tunisia, dove era stato condannato alla mutilazione. Alì è anche un abile domatore di cavalli.

Baptistin è un altro servitore del Conte.

Jacopo è un marinaio che Dantès conobbe sulla nave Giovane Amelia e che lo aiutò a fuggire dal Castello d’If. Successivamente, diventò il capitano dello yacht del Conte.

La famiglia Morcerf

La famiglia Morcerf è un importante gruppo di personaggi ne “Il Conte di Montecristo” di Alexandre Dumas.

Mercédès Herrera Mondego: Inizialmente fidanzata con Edmond Dantès, sposa suo cugino Fernand quando Edmond è imprigionato. Non ama Fernand, ma lo considera un amico. Riconosce il Conte di Montecristo come l’amore di un tempo, Edmond Dantès. Dopo la rovina di Fernand, rifiuta la sua eredità e vive una vita solitaria a Marsiglia nella casa del padre di Edmond.

Fernand Mondego: Innamorato di Mercédès, complotta contro Edmond con l’aiuto di Danglars. Dopo aver servito nell’esercito e guadagnato denaro e reputazione, torna in Francia, sposa Mercédès e diventa conte. La sua vita viene distrutta da un processo per tradimento, causato anche dalla testimonianza di Haydée. Si suicida quando scopre di essere stato abbandonato dalla moglie e dal figlio.

Albert de Morcerf: Figlio di Mercédès e Fernand, conosce il Conte a Roma durante il carnevale. Viene rapito da Luigi Vampa ma liberato dal Conte. Il padre organizza un matrimonio tra Albert ed Eugenie Danglars, ma lui non la ama. Dopo lo scandalo del padre, abbandona il cognome Morcerf e parte per l’Africa come soldato.

La famiglia Danglars

Barone Danglars: Originariamente lo scrivano sulla nave Pharaon, Danglars invidia Edmond perché quest’ultimo è destinato a diventare capitano, ruolo a cui ambiva lui stesso. Incastrando Edmond come bonapartista, ottiene la promozione a capitano. In seguito, lascia la nave e diventa commesso di un banchiere in Spagna, dove con abili speculazioni diventa milionario. Tornato in Francia con il titolo di barone, diventa il più ricco banchiere di Parigi. Il Conte di Montecristo lo spinge al fallimento finanziario, ma poi, di fronte al suo pentimento sincero, gli concede il perdono e la libertà.

Hermine Danglars: Moglie di Danglars, ha avuto una relazione con Gérard de Villefort, da cui è nato Benedetto. Rimasta vedova prima della nascita del figlio, si è arricchita grazie a investimenti finanziari con l’aiuto di Lucien Debray. Ha messo da parte un milione di franchi investendo il denaro del marito.

Eugenie Danglars: Figlia dei Danglars, è un’anima d’artista. Per salvare la famiglia dalla rovina finanziaria, è costretta dal padre a promettere di sposare Albert de Morcerf e poi Andrea Cavalcanti. Tuttavia, non ama né Albert né Andrea, preferendo le donne e desiderando una vita libera senza vincoli matrimoniali. Alla fine scappa di casa con la sua amante Louise D’Armilly, approfittando della confusione generata dalla fuga di Andrea Cavalcanti, smascherato il giorno delle nozze. Tuttavia, viene riportata a casa poco dopo, tra lo scherno degli ospiti dell’albergo.

La famiglia Villefort

La famiglia Villefort è coinvolta in una serie di eventi tragici e osceni, segnati da tradimenti, avidità e crimini. Le loro storie sono intrecciate con quelle di altri personaggi e contribuiscono a creare il dramma e la suspense del romanzo.

La famiglia Villefort è composta da diversi membri con storie intricate e drammatiche:

Gérard de Villefort: è un sostituto procuratore del re che, pur di garantirsi una posizione di rilievo presso la monarchia, rinnega il suo legame con il padre bonapartista. Responsabile dell’incarcerazione ingiusta di Edmond, si trova in una situazione di conflitto tra il dovere e la giustizia. Le sue azioni lo portano alla rovina mentale.

Valentine de Villefort: figlia di Gérard e Renée, è innamorata di Maximilien Morrel ma promessa sposa al barone Franz d’Epinay per volontà del padre. La sua storia è segnata dall’odio della matrigna e dalla protezione del nonno Noirtier.

Noirtier de Villefort: padre di Gérard e nonno di Valentine, è un ex bonapartista che si trova paralizzato e muto. Fa di tutto per proteggere la nipote Valentine, anche mettendo in atto un piano per diseredarla se sposasse d’Epinay.

Héloise de Villefort: seconda moglie di Gérard, è determinata a garantire una generosa eredità al figlio Édouard. La sua avidità e malvagità la portano a compiere omicidi e a tentare di uccidere Valentine.

Édouard de Villefort: figlio legittimo di Gérard e Héloise, è vittima dell’avvelenamento della madre dopo che questa viene scoperta colpevole di omicidi.

Benedetto: alias Andrea Cavalcanti, è il figlio illegittimo di Villefort e Hermine Danglars. Cresciuto in un ambiente criminale, si imbatte in una serie di intrighi e crimini che lo portano alla sua rovina.

La famiglia Morrel e dipendenti

La famiglia Morrel è al centro della trama, guidata da Pierre Morrel, armatore della nave Pharaon, dove Edmond Dantès inizia come secondo comandante. Pierre, un uomo d’affari integerrimo, tenta di aiutare Edmond quando viene ingiustamente imprigionato, ma le accuse di bonapartismo rendono il suo aiuto impossibile. Grazie all’aiuto di Edmond, noto come Sinbad il Marinaio, Pierre riesce a risollevarsi dalla bancarotta.

Maximilien Morrel, figlio di Pierre, è un capitano degli Spahis e un ufficiale della Legion d’onore. Il Conte di Montecristo lo aiuta come un figlio, poiché riconosce l’onesta del suo antico armatore. Maximilien è innamorato di Valentine de Villefort, ma il loro amore è ostacolato dalla promessa di matrimonio di Valentine con Franz d’Epinay. Quando Valentine muore, Maximilien è sconvolto e cerca il suicidio, ma il Conte lo convince a vivere promettendogli di aiutarlo. Alla fine, il Conte gli permette di incontrare Valentine sull’isola di Montecristo.

Julie Herbault, figlia di Pierre, è sposata con Emmanuel Herbault e aiuta il Conte (alias Sinbad il Marinaio) a salvare la famiglia Morrel dalla rovina.

Gli altri membri della famiglia Morrel includono Emmanuel Herbault, genero di Pierre e cognato di Maximilien, e Cocles, un fedele commesso della loro casa.

I marchesi di Saint-Méran, genitori di Renée, sono monarchici convinti e oppositori dei bonapartisti. Danno in sposa la figlia a Gérard de Villefort e cercano di far sposare la nipote Valentine al barone Franz d’Epinay. Entrambi i marchesi vengono avvelenati da Madame Villefort per garantire l’eredità a Valentine, loro unica erede. Renée muore poco dopo il matrimonio.

Altri personaggi importanti

Tra i personaggi chiave del racconto troviamo Faria, un abate ed erudito italiano che, in giovinezza, fu segretario del Conte Spada e precettore dei suoi figli. Arrestato nel 1811, fu rinchiuso al Castello d’If come “prigioniero numero 27“. Nonostante ciò, Faria non si rassegnò e intraprese la costruzione di un tunnel di fuga. Questo progetto, però, si concluse tragicamente quando Faria morì in cella a causa di un attacco apoplettico. La sua amicizia con Edmond Dantès fu fondamentale; divenne come un padre per lui, insegnandogli lingue e scienze, e svelandogli la posizione del tesoro nascosto sull’isola di Montecristo.

Luigi Vampa è un bandito italiano, originario di una famiglia di pastori. Sin da giovane dimostrò un’intelligenza eccezionale, imparando a leggere e scrivere grazie all’aiuto di un conte locale. Con le sue abilità manuali, intagliava oggetti per i venditori di giocattoli. Cresciuto come il miglior contadino della zona, Luigi Vampa ebbe una reputazione di eccellente tiratore. Durante la sua giovinezza, si unì a una banda di briganti guidata da Cucumetto. La sua vita prese una svolta quando, insieme a Teresa, salvò la vita a Cucumetto nascondendolo alla polizia. Incontrò anche Sinbad il marinaio (Edmond Dantès) e successivamente divenne capitano dei briganti. Il Conte di Montecristo ebbe modo di aiutarlo, guadagnandosi la sincera riconoscenza di Vampa. Nonostante il suo ruolo da bandito, Luigi Vampa dimostrò di avere un codice d’onore, rilasciando prigionieri importanti come Albert de Morcerf e il banchiere Danglars quando scoprì il coinvolgimento del Conte di Montecristo nei loro rapimenti.

Gaspard Caderousse è un sarto e vicino di casa del padre di Edmond. Coinvolto, seppur accidentalmente e in stato di ubriachezza, nel piano per incastrare Dantès, ha una vita segnata da fallimenti e coinvolgimenti in attività illegali. Dopo il fallimento come sarto, gestisce un albergo a Ponte di Gard e si unisce a dei contrabbandieri. È il primo tra gli ex conoscenti di Dantès a essere contattato dal giovane marinaio dopo la fuga dalla prigione, presentandosi come l’abate Busoni. Questi, fingendosi un amico del giovane Dantès, cerca di ottenere informazioni sulla sua incarcerazione ingiusta e dividere il valore di un diamante tra le persone che lo hanno amato sinceramente. Caderousse, attratto dalla cupidigia insieme alla moglie, commette un omicidio per ottenere il denaro e il diamante, finendo in prigione per complicità nell’omicidio. Liberato, diventa un criminale e si imbatte nuovamente in Dantès, cercando di ricattarlo e coinvolgendosi in una rapina. Alla fine, muore pentito per i suoi peccati, grazie all’intervento di Dantès, che gli offre più volte la possibilità di redimersi.

Personaggi minori

Louis Dantès, padre di Edmond, mostra un grande attaccamento al figlio. Durante la prigionia di Edmond, rimane senza risorse ma, piuttosto che chiedere aiuto e rivelare la sua indigenza, preferisce lasciarsi morire di fame per orgoglio.

Il barone Franz Quesnel d’Epinay, amico di Albert de Morcerf, è fidanzato con Valentine de Villefort. Tuttavia, il suo matrimonio salta quando Noirtier de Villefort, nonno di Valentine, gli rivela di essere stato lui ad uccidere il padre di Franz.

Lucien Debray, segretario del Ministro dell’Interno, è amico di Albert de Morcerf e amante della signora Danglars. Coinvolto in affari con quest’ultima, diventa milionario mentre la signora Danglars riesce a mantenere il suo tenore di vita nonostante la bancarotta e la fuga del marito.

Beauchamp, giornalista amico di Albert, scopre il segreto di Fernand Mondego ma decide di non diffondere la notizia per rispetto nei confronti dell’amicizia con Albert.

Il barone Raoul de Château-Renaud, altro amico di Albert, viene salvato in Africa da Maximilien Morrel.

Madeleine Radelle, nota anche come La Carconte, è la moglie di Caderousse con cui gestisce una locanda a Pont du Gard. Caratterizzata da una salute precaria e un carattere scorbutico, è un personaggio di poco favorevole.

Critica

La critica letteraria ha espresso opinioni variegate sul romanzo “Il Conte di Montecristo” di Alexandre Dumas.

Secondo R.L. Stevenson, la prima parte del romanzo fino alla scoperta del tesoro è un esempio perfetto di narrazione coinvolgente, sebbene i personaggi come Faria e Dantès possano risultare poco approfonditi.

Antonio Gramsci osserva che il romanzo potrebbe essere considerato il riflesso delle aspirazioni popolari verso la giustizia sociale, offrendo un modello di vendetta contro le ingiustizie subite.

Amelia Bruzzi riconosce l’inventiva del romanzo, ma critica la mancanza di coerenza nella trama e la superficialità dei personaggi.

Umberto Eco lo definisce uno dei romanzi più appassionanti e allo stesso tempo mal scritti di sempre.

Pier Vittorio Tondelli osserva che il romanzo è una combinazione di comicità e tragedia, con un tocco ironico presente in ogni capitolo.

Edoardo Albinati ritiene che il contesto socio-storico sia il punto forte del romanzo, mostrando la caduta delle fortune finanziarie e l’avidità umana.

Luciano Canfora sottolinea il legame tra il maestro Faria e l’allievo Dantès come un motivo affascinante nel romanzo.

Infine, Alessandro Perissinotto condivide un’esperienza personale, sottolineando come il romanzo racchiuda in sé temi universali come l’amore, il tradimento, la vendetta e il coraggio.

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