Alla donna non era stato rinnovato il contrato perché si era scoperto che aveva una relazione con un’altra donna. La corte d’appello ha detto che è discriminatorio. In realtà è discriminatoria la sentenza
Articolo Ansa:
“La Sezione lavoro della Corte di cassazione ha posto la parola “fine” alla vicenda che vedeva coinvolta una docente trentina, la quale non si vide rinnovare nel 2014 il contratto da parte di un Istituto religioso (cattolico) per sospetti sul suo orientamento sessuale“.
Tralasciando il fatto che la stragrande maggioranza dei giornali italiani danno risalto a queste “notizie” per screditare la Chiesa e i cattolici in generale, spiego perché è assurda questa sentenza.
In un istituto cattolico si presume che l’educazione avrà un’indicazione cattolica. Ora, siccome uno dei fondamenti della religione cattolica è il matrimonio uomo-donna (mentre tutte le altre forme non sono riconosciute), mi sembra normale che le famiglie che mandano i figli in una scuola cattolica non vogliono che i propri figli abbiano come insegnante qualcuno che sia fuori da questo contesto.
Invece, quella sentenza è come se dicesse che se un professore crede al diavolo deve restare al suo posto perché è libero di credere in quello che vuole. Certo, ma non in una scuola che crede che il diavolo sia il male assoluto.
L’istituto dovrà pagare le spese legali perché lo Stato italiano non rispetta più la religione? Bene, benvenuti nel fascismo del terzo millennio.