Darkthrone: biografia, recensione, discografia e foto

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Darkthrone: biografia, recensione, discografia e foto
I Darkthrone sono un gruppo musicale black metal norvegese formatosi a Kolbotn nel 1987.

Dopo aver iniziato come gruppo death metal, si sono spostati verso il black metal a partire dal secondo disco “A Blaze in the Northern Sky“, pubblicando dischi con una cadenza molto regolare. A partire da “The Cult Is Alive” del 2006, hanno cambiato nuovamente stile musicale introducendo influenze punk e heavy metal classico. Fino ad oggi hanno pubblicato 20 album di studio, 2 raccolte e 3 EP.

Storia del gruppo

La band si formò nel 1987 con il nome “Black Death a Kolbotn“. Era composta inizialmente dal batterista e cantante Gylve Fenris Nagell e dal chitarrista Anders Risberget.

Il gruppo, dedito al death metal, compose ben presto il primo demo “Trashcore“, contenente tracce come “Pizzabreath” e “Black Death’s Nuke War“. Subito dopo questo demo, entrò nel gruppo il bassista Ivar Enger, con cui venne registrato il secondo demo “Black Is Beautiful“.

A questo punto il gruppo decise di cambiare nome in “Darkthrone“, prendendo spunto dalla traccia dei Celtic Frost Jewel Throne, contenuta nell’album To Mega Therion del 1985. Inoltre, Nagell cambiò il suo nome in Fenriz, ispirandosi al lupo della mitologia norrena Fenrir, mentre Enger si spostò alla chitarra assumendo lo pseudonimo Zephyrous.

Tra le sue prime influenze, oltre agli stessi Celtic Frost, la band dichiarò il thrash metal, i Deep Purple e i Nihilist. Dopo l’entrata di Dag Nilsen al basso, i Darkthrone registrarono e pubblicarono il demo “Land of Frost“, contenente 5 tracce, nel marzo 1988, dopo il quale si registrò l’uscita di “Risberget“.

Il successivo demo “A New Dimension” vide l’ingresso in formazione di Ted Skjellum, con lo pseudonimo Nocturno Culto, nel luglio 1988.

Nel 1989 videro la luce altri due demo, “Thulcandra” e “Cromlech“, rispettivamente a marzo e dicembre, mentre Fenriz formò il progetto parallelo “Isengard“, con cui pubblicò il demo “Spectres Over Gorgoroth“.

Nel 1990 vennero ristampati Cromlech e Thulcandra in un unico disco, per la prima volta con il logo della band in copertina. Dopo aver firmato un contratto con la Peaceville, i Darkthrone suonarono alcuni concerti assieme ai Cadaver e poi si recarono in Svezia per registrare il loro album di debutto assieme al produttore Tomas Skogsberg: “Soulside Journey” uscì in quello stesso anno e presentava ancora tutte le caratteristiche proprie del death metal.

L’album si inseriva all’interno della scena death metal scandinava, accanto a gruppi come Entombed, Edge of Sanity e Tiamat, in netta contrapposizione alla scena black metal che si stava in quel periodo radunando attorno al negozio di dischi Helvete ad Oslo, posseduto da Euronymous dei Mayhem. Secondo le stesse dichiarazioni del gruppo, però, già all’epoca della pubblicazione del debutto tutti i componenti, con l’eccezione di Dag Nilsen, erano stanchi di suonare death metal e avevano già iniziato ad ascoltare i gruppi black metal norvegesi.

Dal 1992 al 1995 il gruppo realizzò e pubblicò gli album “A Blaze in the Northern Sky“, “Under a Funeral Moon” e “Transilvanian Hunger“. La cosiddetta “Unholy Trinity” (“trinità profana”), che rappresentò per certi versi l’apice creativo dei Darkthrone.

La band, in questo periodo, cominciò a frequentare l’Helvete e venne impressionata positivamente dalla scena black metal, tanto da decidere di abbandonare definitivamente il death metal. “Soulside Journey” venne pubblicizzato con alcuni concerti in Finlandia assieme al gruppo speed metal Prestige. Di ritorno dal tour la band decise di cambiare radicalmente stile musicale e iniziò a suonare black metal. Inoltre, le demo per il secondo disco, registrate poco prima, vennero ritenute inadatte, scartate, e ripubblicate solo nel 1996 con il nome di “Goatlord“.

Venne, poi, deciso, di comune accordo, di lasciare uscire dalla band Nilsen, ancora appassionato di death metal, ma di permettergli di suonare come session player nelle registrazioni del secondo disco.

Nel 1992 vide la luce “A Blaze in the Northern Sky“, il primo album black della band, caratterizzato da un’estrema violenza sonora e da una produzione volutamente approssimativa. L’album, molto influenzato da Bathory, Possessed e Celtic Frost, venne accolto molto bene dalla scena estrema norvegese (è considerato uno dei migliori della carriera dei Darkthrone, oltre che dell’intero black metal).

All’epoca della registrazione, la band si era ridotta ai soli Fenriz, Nocturno Culto e Zephyrous, dato che il bassista Dag Nilsen aveva abbandonato il gruppo subito dopo la registrazione del disco. Dopo la pubblicazione del disco i Darkthrone decisero di annullare un tour previsto in Gran Bretagna, rifiutarono di rilasciare interviste e soprattutto di suonare dal vivo, decisione che hanno mantenuto fino ad oggi.

All’inizio del 1993 uscì “Under a Funeral Moon” (che prosegue sulle linee stilistiche del precedente lavoro e con una produzione sempre più scarna e approssimativa).

Nel 1994 Fenriz pubblicò, con il suo progetto parallelo Isengard, la raccolta di demo Vinterskugge, cui seguì dopo pochi mesi il quarto disco dei Darkthrone, intitolato “Transilvanian Hunger“, in cui la band si ridusse ai soli Fenriz e Nocturno, dato che Zephyrous lasciò la band per problemi personali.

Il disco ricevette moltissime critiche e il duo venne accusato di neonazismo, perché nelle prime stampe sul retro vennero stampate le frasi “True Norwegian Black Metal” e “Norsk Arisk Black Metal” (black metal norvegese ariano). L’ultima frase venne eliminata nelle ristampe successive.

Dopo la pubblicazione del disco, la band e la Peaceville rescissero il contratto.

Inoltre, 4 delle 8 tracce del disco presentavano testi scritti da Varg Vikernes, che all’epoca era stato già condannato a 21 anni di carcere per l’omicidio del chitarrista dei Mayhem, Euronymous.

Il titolo fu oggetto di critiche: la stampa lo ricollegò alla morte di Dead dei Mayhem. Pare, infatti, che al momento del suicidio Dead indossasse una maglietta con la scritta “I Love Transilvania” e secondo la leggenda il chitarrista dei Mayhem, Euronymous, ritrovato il corpo ne avrebbe mangiato il cervello. Secondo alcuni, dall’unione di questi due fatti sarebbe scaturito il titolo “Transilvanian Hunger“, che significa “fame transilvanica“.

Verso la fine del 1994 Fenriz pubblicò il disco “Caravans from Empire Algol” con il suo secondo progetto parallelo, chiamato Neptune Towers e dedicato a sperimentazioni ambient.

Poco dopo entrò nei DHG come turnista, ma decise presto di abbandonare il gruppo e nel 1995 suonò nel disco “At the End of the Bow” dei Ved Buens Ende assieme a componenti di Ulver, Arcturus, Satyricon e DHG.

Fenriz pubblicò il secondo e ultimo disco ufficiale con gli Isengard, dal titolo “Høstmørke“, prima di dedicarsi alla registrazione del quinto disco dei Darkthrone, “Panzerfaust” (che uscì nel marzo 1995 per la Moonfog di Satyr Wongraven). Anche questo disco vide la partecipazione di Vikernes.

Dopo questa uscita sia Fenriz che Nocturno Culto si dedicarono a svariati progetti paralleli. In queste circostanze venne pubblicato nel 1996 “Total Death“. Fenriz non partecipò alla scrittura dei testi, a cui invece contribuirono Garm degli Ulver, Ihsahn degli Emperor, Carl-Michael Eide dei Ved Buens Ende e Satyr dei Satyricon. Nello stesso anno uscì “Goatlord”, album che in realtà doveva essere il secondo disco della band con sonorità death metal, prima di essere accantonato e in seguito registrato in stile black metal.

Nel 1997 Fenriz si registrò “Heading for Mars” assieme ai Valhall, suonando le parti di batteria.

Nel 1998 e nel 1999 videro la luce i due album di tributo “Darkthrone Holy Darkthrone” e “The Next Thousand Years Are Ours“, con la partecipazione di Gorgoroth, Immortal, Satyricon, Emperor e molti altri.

Anche a causa del crescente disinteresse di Nocturno Culto per il gruppo, durante questi 3 anni non si registra alcuna uscita ufficiale, fino al 1999, quando il duo pubblicò “Ravishing Grimness“.

Quello stesso anno Fenriz proseguì le sue attività formando il supergruppo Eibon assieme a Phil Anselmo di Pantera e Down, Satyr dei Satyricon, Killjoy dei Necrophagia e Maniac dei Mayhem. Il gruppo ebbe però vita breve perché registrò solo la traccia “Mirror Soul Jesus“, che viene inclusa nella compilation “Moonfog 2000 – A Different Perspective“. Nel 2000, poi, vide la luce “Preparing for War“, compilation che raccoglie le prime demo della band e alcune performance live, e l’anno seguente uscì “Plaguewielder“.

Nel 2002 Nocturno Culto e Fenriz si occuparono della scrittura dei pezzi del nuovo album, provvisoriamente intitolato “Leper Unction“. Il disco, registrato e mixato in sole 26 ore, venne pubblicato nel 2003 con il titolo “Hate Them“. Il successivo album, “Sardonic Wrath“, uscito nel 2004, fu l’ultimo album con la Moonfoog. Questi 2 dischi segnano l’introduzione di riff più melodici derivati dalla NWOBHM.

In quello stesso anno Nocturno Culto, per mezzo della sua etichetta Tyrant Syndicate, ristampò tutti i vecchi lavori della band, mentre Fenriz creò la compilation “Fenriz Presents… The Best of Old-School Black Metal“, con tracce di Sarcófago, Mercyful Fate, Burzum, Mayhem, Tormentor, Samael, Destruction, Sodom, Bathory, Celtic Frost, Hellhammer, Bulldozer e Venom.

Nell’agosto 2004, dopo più di 10 anni, i Darkthrone si esibirono dal vivo al Wacken Open Air con i Satyricon come band di supporto, suonando Kathaarian Life Code, The Hordes of Nebulah, Transilvanian Hunger e Under a Funeral Moon.

A settembre Nocturno Culto formò il supergruppo black metal “Helvete“, assieme a Nattefrost (dei Carpathian Forest), General K (dei Disiplin) e Faust Eithun (di Emperor e Dissection). Dopo la pubblicazione di alcune ristampe su vinile in edizione limitata curate da Back on Black Records, Sardonic Wrath ricevette una nomination nella categoria metal agli Alarm Awards, l’equivalente norvegese dei Grammy Awards.

Fenriz e Nocturno Culto rifiutarono di partecipare alla cerimonia e chiesero l’annullamento della candidatura, dichiarando: “Suoniamo black metal vero e onesto e non abbiamo alcun interesse a partecipare al lato glamour e luccicante dell’industria musicale“.

Nel 2005 Nocturno Culto partecipò come ospite al disco degli Scum Gospels for the Sick, ed uscì nel solo Giappone l’EP Under Beskyttelse Av Mørke.

L’anno seguente venne pubblicato un secondo EP intitolato “Too Old Too Cold“, con la collaborazione di Grutle Kjellson degli Enslaved e una reinterpretazione di “Love in a Void” dei Siouxsie and the Banshees.

Subito dopo il duo pubblicò “The Cult Is Alive“, caratterizzato da influenze punk e crust punk, che portò alla band molte critiche a causa della presunta commercializzazione del sound.

Dopo un’ulteriore partecipazione di Nocturno Culto al supergruppo Secht, con componenti di Carpathian Forest, Gorgoroth, Taake e Aura Noir, venne pubblicato il 7” in edizione limitata “Forebyggende Krig“, contenente una reinterpretazione di Bad Attitude dei The Testors.

Dopo un’apparizione come ospite al disco Sadness and Wrath degli Svartahrid, Nocturno Culto pubblicò il documentario “The Mysanthrope“, contenente materiale live inedito.

Nel 2007 il gruppo proseguì sulla strada stilistica tracciata da The Cult Is Alive, pubblicando “F.O.A.D.” e l’EP “NWOBHM“, un tributo all’omonimo movimento.

Nel 2008 uscì “Dark Thrones and Black Flags“, che ridefinisce ulteriormente il nuovo stile fondendo punk, heavy metal classico e black metal.

Nello stesso anno uscì “Frostland Tapes“, una raccolta che riunisce i primi 4 demo della band, i demo di Goatlord e un concerto registrato nel 1990 in Danimarca.

Nel 2010 vide la luce “Circle the Wagons“.

Nel luglio 2012 i Darkthrone annunciarono un nuovo album intitolato “The Underground Resistance“, che venne pubblicato il 25 febbraio 2013.

Il sedicesimo album, “Arctic Thunder“, venne pubblicato il 14 ottobre 2016. Il 22 ottobre dello stesso anno, la band annunciò via Facebook l’uscita della compilation “The Wind of 666 Black Hearts“. L’album, pubblicato il 25 novembre, è composto di demo registrate tra il 1991 e il 1992 per brani poi apparsi in “A Blaze in the Northern Sky” e “Under a Funeral Moon”

Il 31 maggio 2019 venne pubblicato il nuovo album di studio intitolato “Old Star“.

Il 25 giugno 2021 è la volta di “Eternal Hails“, 18esimo album in studio del gruppo.

Il 28 ottobre 2022 la band pubblica “Astral Fortress“.

Note

  • Paese d’origine: Norvegia
  • Genere: Black metal, Heavy metal, Crust punk
  • Periodo di attività: 1987 – in attività

Formazione attuale

  • Nocturno Culto – voce, chitarra, basso
  • Fenriz – chitarra, basso, batteria, cori

Ex componenti

  • Anders Risberget – chitarra (1988)
  • Zephyrous – chitarra (1988-1993)
  • Dag Nilsen – basso (1988-1991)
  • Mikolas Simankevicius – sintetizzatore (1988-1991)

Discografia Darkthrone

Album in studio:

  • 1991 – Soulside Journey
  • 1992 – A Blaze in the Northern Sky
  • 1993 – Under a Funeral Moon
  • 1994 – Transilvanian Hunger
  • 1995 – Panzerfaust
  • 1996 – Total Death
  • 1999 – Ravishing Grimness
  • 2001 – Plaguewielder
  • 2003 – Hate Them
  • 2004 – Sardonic Wrath
  • 2006 – The Cult Is Alive
  • 2007 – F.O.A.D.
  • 2008 – Dark Thrones and Black Flags
  • 2010 – Circle the Wagons
  • 2013 – The Underground Resistance
  • 2016 – Arctic Thunder
  • 2019 – Old Star
  • 2021 – Eternal Hails……
  • 2022 – Astral Fortress

Raccolte:

  • 1996 – Goatlord
  • 2000 – Preparing for War
  • 2008 – Frostland Tapes
  • 2011 – Sepmiternal Past – The Darkthrone Demos
  • 2012 – Introducing Darkthrone
  • 2014 – Black Death and Beyond
  • 2016 – Wind of 666 Black Hearts

EP:

  • 2005 – Under Beskyttelse Av Mørke
  • 2006 – Too Old Too Cold
  • 2007 – NWOBHM

Singoli:

  • 2006 – Too Old Too Cold
  • 2006 – Forebyggende Krig
  • 2013 – Leave No Cross Unturned
  • 2017 – Burial Bliss/Visual Aggression

Album tributo:

  • 1998 – Darkthrone Holy Darkthrone
  • 1999 – The Next Thousand Years Are Ours
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