Cranes: biografia, recensione, discografia e foto

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I Cranes sono un gruppo musicale britannico, appartenente ai generi alternative pop, indie rock e dream pop. Il nome del gruppo proviene dalle innumerevoli gru (in inglese “crane”) che si trovano attorno ai moli del porto di Portsmouth.

Sono noti per il tono vocale delicato (impostato su un registro estremamente alto, definito “diafano” e “infantile”) della cantante Alison Shaw.

Storia del gruppo

I Cranes si sono formati a Portsmouth (Inghilterra) verso la metà degli anni ’80 dall’iniziativa dei fratelli Alison (voce e basso) e Jim Shaw (batteria). A completare la formazione Mark Francombe (chitarra) e Matt Cope (basso e chitarra).

Nel 1986 esordirono con il demo-tape “Fuse“. Dopo diverse apparizioni in compilation, riuscirono ad autoprodursi il mini-CD “Self-Non-Self“, che attirò l’attenzione di John Peel (celebre DJ della BBC).

Nel luglio del 1990 il gruppo venne scritturato dalla Dedicated (filiale della BMG Records), che pubblicò l’album “Wings of Joy” (l’approccio dark del disco, basato su muri di chitarre e sonorità minimalistiche, crea un suggestivo effetto accostato alla voce infantile di Alison Shaw).

La loro popolarità crebbe notevolmente nel 1992, quando parteciparono ad un tour insieme ai The Cure. In quell’occasione nacque una collaborazione con Robert Smith, che curò successivamente il remix di alcuni brani dei Cranes, tra cui Jewel (il singolo Jewel subirà diversi remix: oltre a quello del già citato Smith, svenne ripreso da Jim Foetus e da Ivo Watts-Russell).

Con l’album “Forever” (1993) il gruppo si ritagliò uno spazio importante nella scena indipendente britannica (rispetto al passato, questo album propone degli arrangiamenti più leggeri).

Nel 1994 uscì l’album “Loved” (un disco con ballate eleganti e claustrofobiche, impreziosite da strumenti acustici e tastiere, oltre che le proverbiali chitarre distorte), e l’anno successivo “La Tragédie d’Oreste et Électre“.

Nel 1997 venne pubblicato ildisco pop “Population Four“. L’anno successivo il gruppo lasciò la propria etichetta con la pubblicazione della doppia raccolta EP Collection “Vols 1 & 2“.

Dopo una pausa lunga 4 anni, ricominciarono a comporre nuovi brani pubblicando nel 2001 l’album “Future Songs” (prodotto dagli stessi Cranes in collaborazione con l’etichetta Dadaphonic). Nel frattempo vi erano stati due cambi in formazione, con gli ingressi di Jon Callender (batteria) e Paul Smith (chitarra).

Nel 2004 uscì “Particles and Waves“, che riportò i Cranes all’attenzione di pubblico e critica (gli ultimi lavori rappresentato un cambiamento del loro stile musicale, che ora tende verso un sound riconducibile all’ambient e dal tono maggiormente etereo).

Nel 2008 uscì l’album intitolato semplicemente “Cranes“.

Note

  • Paese d’origine: Regno Unito
  • Genere: Rock alternativo, Indie rock, Dream pop
  • Periodo di attività: 1985 – in attività

Ultima formazione

  • Alison Shaw – voce
  • Jim Shaw – chitarra elettrica, batteria, voce
  • Paul Smith – chitarra elettrica, tastiere, basso
  • Ben Baxter – basso
  • Jon Callender – batteria

Ex componenti

  • Mark Francombe – chitarra elettrica, basso, tastiere
  • Matt Cope – chitarra elettrica
  • Manu Ross – batteria

Discografia Cranes

Album

  • 1986: Fuse (solo in musicassetta)
  • 1989: Self-Non-Self
  • 1991: Wings of Joy
  • 1993: Forever
  • 1993: Forever Remixes
  • 1994: Loved
  • 1996: La tragédie d’Oreste et Électre
  • 1997: Population 4
  • 1997: EP Collection, Vol. 1 & 2
  • 2001: Future Songs
  • 2003: Live in Italy
  • 2004: Particles and Waves
  • 2007: Live at Paradisio 1991 (disponibile solo per il download)
  • 2008: Cranes

Singoli e EP:

  • 1990: Inescapable – 4 tracce non pubblicate su album
  • 1990: Espero 3 tracce non pubblicate su album
  • 1991: Adoration – 2 tracce di cui una inedita
  • 1991: Tomorrow’s Tears – 4 tracce di cui 2 inedite
  • 1991: Adrift – 3 tracce di cui 1 inedita
  • 1993: Jewel – 3 diverse versioni contenenti remix. Una contiene una traccia inedita
  • 1993: Forever Remixes – 6 remix di brani dell’album Forever
  • 1994: Shining Road – 2 diverse versioni ciascuna con 4 tracce con 2 (diversi) inediti
  • 1997: Can’t Get Free – 5 tracce di cui 4 inedite
  • 2002: Submarine – 8 remix di brani dell’album Future Songs
  • 2002: The Moon City/It’s a Beautiful World (7″) – 2 inediti
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