Nicola Morra, presidente della commissione antimafia, ha commentato l’ennesimo arresto per mafia di un politico
Nicola Morra, presidente della commissione antimafia, nato a Genova, ma calabrese di adozione (ci vive dal 1988) ha commentato l’ennesimo arresto per mafia di un politico (Domenico Tallini, presidente del Consiglio regionale della Calabria).
Ha detto: “il più votato nel collegio di Catanzaro, se non il più votato in Calabria. È la dimostrazione che ogni popolo ha la classe politica che si merita“.
Che tradotto (mia interpretazione) vuol dire: hai votato un mafioso? E mo attaccati al CI.
Lui non può dirlo (e forse nemmeno lo pensa), io lo penso e lo dico.
Poi ha aggiunto: “Sarò politicamente scorretto, era noto a tutti che la presidente della Calabria, Jole Santelli, fosse una grave malata oncologica. Umanamente ho sempre rispettato la defunta Santelli, politicamente c’era un abisso. Se però ai calabresi questo è piaciuto, è la democrazia, ognuno dev’essere responsabile delle proprie scelte: hai sbagliato, nessuno ti deve aiutare, perchè sei grande e grosso“.
Che tradotto (mia interpretazione) vuol dire: se voti una persona che sta per morire non ti lamentare se poi ti muore nel pieno della pandemia.
Il centrodestra ha subito approfittato.
Immagino la scena:
“Ci hanno arrestato per mafia il presidente del consiglio regionale? Ideona, attacchiamo il presidente della commissione antimafia perché ha detto che chi vota i mafiosi è una chiavica. Così nessuno parlerà più dell’ennesimo mafioso che abbiamo fatto eleggere“.
“Ha parlato della Santelli? CI, ha parlato di una morta, mo gli facciamo fare una bella figura di EMME, perché non si parla dei morti. E’ sciacallaggio“.
Ma Morra non ha parlato della Santelli. Morra ha parlato delle responsabilità degli elettori. Se scegli di farti governare da uno che viene arrestato per mafia, da uno che non sapeva che doveva occuparsi dell’emergenza covid, da una che potrebbe morire da un momento all’altro, poi ti attacchi al CI.
Poi ti ritrovi a leggere anche i tweet idioti di chi dice che “anche chi è malato può contribuire alla vita politica“. Certo, se è lucido può contribuire, se non lo è no. Ora io ricordo la Santelli che non voleva rispettare le ordinanze regionali sulla chiusura dei ristoranti. Quindi, se n’è altamente fregata il CI se la gente si poteva ammalare di covid e morire. Tanto…
Poi, vabbè, c’è il solito schifo dei giornali che pubblicano un mare di ESSE. Che parlano di politicamente corretto solo quando pare e piace a loro.